Cultura

Il crowdfunding per VITA

La campagna a sostegno della testata ha superato la soglia dei 200 abbonamenti. Un risultato molto incoraggiante, ma non ancora sufficiente. L'obiettivo è di raggiungere almeno un controvalore di 50mila euro in abbonamenti. Per farlo la campagna sbarca su una delle più affidabili piattaforme di raccolta fondi: Starteed.

di Riccardo Bonacina

Nel numero uscito lo scorso 13 luglio abbiamo raccontato i motivi della crisi che stiamo attraversando e fatto appello ai nostri lettori: “Il futuro di Vita lo decidete anche voi”, così era intitolato l’editoriale.

Scrivevo: «Per mettere in sicurezza e dare futuro a quanto abbiamo costruito in tanti anni abbiamo pochi mesi e perché i nostri sforzi abbiano possibilità di successo, abbiamo bisogno anche di voi, della vostra rinnovata fiducia. Abbiamo bisogno che ci confermiate il fatto che il nostro lavoro vi è utile per meglio orientarvi e per stare con più coscienza e più informazioni dentro un frangente spesso confuso e complicato per tutti». Ebbene, nonostante il periodo di vacanza che rendeva abbastanza ardito il nostro appello, siamo stati travolti dai vostri messaggi e da tanti gesti concreti di solidarietà e di vicinanza al nostro tentativo che vanno ad aggiungersi a quelli già pubblicati su sito (#iostoconvita) e sul magazine di luglio.

In questi giorni la campagna si è arricchita di un nuovo strumento: grazie al sostegno di Starteed, uno dei più affidabili siti di crowdfunding attivi in Italia che ci ha messo a disposizione questa opportunità gratuitamente, attraverso iostoconvita.vita.it ci si potrà abbonare e si potrà donare. Le donazioni raccolte saranno utilizzate per attivare abbonamenti a piccole associazioni, biblioteche di quartiere e carceri. È possibile donare tramite carta di credito, bonifico e PayPal

Al 29 agosto sono stati sottoscritti più di 200 abbonamenti sostenitore (207 per la precisione) ad un ritmo di 4,5 abbonamenti al giorno. Numerosi i messaggi che hanno accompagnato la sottoscrizione dell’abbonamento, messaggi preziosi quanto gli abbonamenti.

Tanti i giovani come Francesca Zurlo che ci scrive: «Cara Redazione di Vita, sono una giovane fundraiser che lavora per una Onlus di Milano. Vi scrivo per dirvi che tutte le mattine dedico un’ora della mia giornata a studiare, e lo faccio attraverso il vostro blog e sito. Mi siete di grande aiuto sul lavoro, e tutti i mesi non vedo l’ora che esca il cartaceo per poterlo leggere con calma la sera dopo una giornata di lavoro! Vi dico quindi: continuate così. Il mondo del non profit ha bisogno di voi, di quello che pensate e di quello che scrivete. Continuate a fare questo lavoro, in modo egregio e professionale come solo voi sapete fare!»; o Caterina: «A questo punto mi abbono, non provate a sparire però!»; e Gabriele Mastrovito: «Mettiamo in sicurezza l’informazione libera capace di narrare la bellezza del Terzo settore».

Tante le associazioni che ci hanno mandato messaggi sottoscrivendo l’abbonamento, Perla Onlus, Gus, Una mano alla Vita e altre; valga per tutti il messaggio dell’Associazione Italiana progettisti sociali: «Siamo una piccola associazione, ma il poco che possiamo fare lo facciamo perché è importante che sia il Terzo settore a parlare del Terzo settore».

Grande la solidarietà fattiva anche da innovatori sociali come Luigi Nardacchione primo coordinatore di via Fondazza e cofondatore di Social Street International: «Ho sempre trovato in Vita quell’informazione pulita e ragionata di cui abbiamo sempre più bisogno. Ci sono«; o come Carlo Borgomeo: «Sono stato il primo presidente di Vita. Non ne possiamo fare a meno». E Giovanna Melandri: «Lunga vita a Vita irradiatore di belle idee e buone pratiche !»; o Simona Biancu: «Compro spesso Vita e vi seguo sui social… non dovete assolutamente chiudere! Ecco perché faccio un abbonamento sostenitore».

Anche dal mondo accademico sono arrivati tanti messaggi ad accompagnare la sottoscrizione dell’abbonamento sostenitore, da Giovanni Fosti e Giorgio Fiorentini della Bocconi a Emanuele Cusa della Bicocca, da Cristiano Gori a Pippo Ranci Ortigosa della Cattolica, sino a Stefano Zamagni che scrive: «Vita deve continuare la sua avventura per tre ragioni. La prima è data dalla sua storia di prima testata che in Italia ha aperto un dibattito culturale di alto profilo sulle tematiche del non profit. Secondo, perché rappresenta un fattore di biodiversità culturale, e Dio solo sa di quanta biodiversità culturale abbiamo bisogno oggi soprattutto nel nostro Paese. La terza ragione è che l’esperienza di Vita non può chiudere proprio nel momento in cui, dopo decenni, viene approvata la prima legge organica di riforma del Terzo settore. Sarebbe una beffa agli occhi del mondo intero, perché da oggi, nel post riforma, è più che mai necessario un luogo aperto e plurale di dibattito sull’argomento». Federica Roccisano, assessore al Welfare e politiche giovanili della Regione Calabria scrive: «Mail ricevuta e abbonamento rinnovato #iostoconvita, perché @Vitanonprofit non può chiudere!». E Massimo Coen Cagli, Scuola di Fundraising di Roma: «È uno strumento di informazione e di collegamento che, se venisse meno, inciderebbe sulla nostra capacità di aumentare le conoscenze necessarie al non profit per svolgere la sua importante missione».

Ma dobbiamo moltiplicare gli sforzi

Ora abbiamo una data certa per il nostro tentativo di messa in salvaguardia e di rilancio (secondo le linee guida illustrate nell’editoriale dello scorso numero) della nostra storia e del nostro lavoro, il Tribunale ci ha concesso tempo sino al 17 ottobre prossimo. I 207 abbonamenti sostenitori arrivati sono un bel segnale di affetto e di apprezzamento al nostro lavoro, i messaggi che abbiamo ricevuto ci dicono quanta responsabilità abbiamo nell’esercizio della nostra professione e di quanto sia preziosa l’indipendenza che vogliamo difendere. Ma bisogna moltiplicare gli sforzi per quattro, noi e voi, bisogna arrivare vicino ai mille abbonamenti sostenitori. Ce la possiamo fare e sono convinto che, insieme, ce la faremo. Ognuno trovi quattro amici disponibili al sostegno di Vita nelle forme che trovate nelle prossime pagine e che vi comunicheremo su Vita.it. Grazie a tutti.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.