Sostenibilità

Aria condizionata: ci costa 5 milioni di euro al giorno

Il grande caldo fa volare la bolletta energetica e soprattutto provoca 3 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica (Co2). Allarme di Legambiente

di Redazione

Il grande caldo fa volare la bolletta energetica. Ogni giorno di afa costa 5 milioni di euro agli italiani a causa dei condizionatori accesi. E se ipotizziamo 60 giorni all’anno di calura, il ‘conto’ sale a 3 miliardi di euro, quasi seimila miliardi di vecchie lire. Ma il boom dei ‘pinguini’ oltre che sul portafoglio ha un impatto molto negativo anche sui consumi elettrici e sull’ambiente: l’aria condizionata ‘brucia’ 4 mila Gigawattora di elettricita’ l’anno in piu’. E soprattutto provoca 3 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica (Co2), il principale dei gas responsabili dell’effetto serra. L’allarme e’ di Legambiente che ha fatto alcuni conti, scoprendo che, di questo passo, fra 10 anni, produrremo 6,7 milioni di tonnellate di Co2 in piu’. Allontanandosi dagli obiettivi di Kyoto. Il business dell’aria ‘fredda’, in Italia, corre al ritmo del 15%-20% l’anno. L’Istat afferma che il 10% delle famiglie, una su 10, ha il condizionatore, il quintuplo di dieci anni fa. Oggi, quando fa caldo, entrano in funzione oltre 2 milioni di apparecchi domestici cui si aggiungono negozi, uffici, centri commerciali e sempre piu’ anche grandi strutture come gli ospedali. Secondo uno studio della francese Ademe rielaborato da Legambiente, un condizionatore consuma in media 24 chilowattora per metro cubo e produce 16,8 chilogrammi di Co2 per metro cubo, tenuto conto che la produzione di Co2 e’ di 0,7 chilogrammi per kilowattora impiegato. ”In Italia -spiega Daniele Di Stefano, esperto dell’associazione- la superficie media delle case e’ di circa 85 metri cubi e, anche se non tutte le stanze sono rinfrescate, si stima una superficie di 180 milioni di metri cubi ‘condizionati che fra 10 anni saliranno a 400 milioni di metri quadri. Per ‘raffreddarli’ serviranno 9500 Gigawattora di elettricita’ e si dovranno importare 35 milioni di barili di petrolio aggiuntivi. ”E’ come se si dovessero costruire due centrali media taglia da 700-800 megawatt l’una solo per far fronte alle necessita’ dell’aria condizionata” affermano gli esperti. E il Gestore della Rete Elettrica (Grtn) non nasconde la preoccupazione per il rischio di black out. L’aumento record dei consumi estivi di elettricita’ allarga lo squilibrio tra domanda e offerta e mette in crisi la rete. E gia’ dall’anno prossimo i consumi estivi sorpasseranno quelli invernali.


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