Mondo

Nord Africa: l’Italia collaborerà con l’Onu per migliorare i centri di accoglienza

Alla vigilia del Vertice di Parigi si è svolta a Roma la seconda riunione della “Cabina di Regia” dei ministri dell’Interno di Ciad, Italia, Libia, Mali e Niger. Tra le decisioni assunte, la creazione di una task force delle forze di sicurezza dei vari paesi e il miglioramento dei campi di accoglienza, oggi spesso paragonati a lager

di Gabriella Meroni

Un maggiore coinvolgimento di OIM e UNHCR per realizzare in Niger e Ciad (e migliorare in Libia) i centri di accoglienza per migranti irregolari, con l’obiettivo di uniformarli agli standard umanitari internazionali, e la creazione di una “Task Force” ad alto livello delle forze di sicurezza che si riunirà a breve a Roma al fine di accrescere la cooperazione tra i Paesi africani di transito dei migranti: sono queste le principali decisioni assunte oggi a Roma durante la seconda riunione della “Cabina di Regia” dei ministri dell’Interno di Ciad, Italia, Libia, Mali e Niger. I ministri, oltre a esprimere soddisfazione per l’agenda del Vertice di Parigi che può costituire l’inizio di un nuovo rapporto tra Europa e Africa, hanno espresso sostegno all’Italia per l’attività di controllo dei confini marittimi e terrestri, anche attraverso meccanismi a supporto della formazione e dell’operatività delle guardie di frontiera, ribadendo la necessità che la Libia si doti di forze a custodia dei confini.

Nel corso della riunione, terminata da meno di due ore, è stata inoltre sottolineata l’importanza di sviluppare un’economia locale alternativa a quella collegata ai traffici illeciti, anche attraverso un organico piano di investimento che possa avvalersi anche dei fondi del Trust Fund dell’UE per l’Africa, come già ipotizzato due giorni fa nel corso di un’altra riunione tra il ministro Marco Minniti, il Ministro dell’Interno libico Aref Khoja ed i sindaci delle municipalità libiche. Infine, hanno concordato di allargare a Ciad, Niger e Mali il dialogo con le autorità municipali per favorire lo sviluppo di economie alternative.

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