Formazione
Politica: CdO e Berlusconi. La polemica si scioglierà al sole di Rimini?
Vittadini, presidente CdO alla presentazione del Meeting di Rimini "continuo a credere nel programma del premier ma certi ministri..."
di Paul Ricard
”Berlusconi, come ministro degli esteri e’ il migliore che l’Italia abbia avuto dopo Andreotti”. E’ quanto ha affermato Giorgio Vittadini, presidente della Compagnia delle Opere, durante la presentazione del programma del Meeting per l’amicizia dei popoli che si svolgera’ a Rimini dal 18 al 24 agosto sul tema ”Il sentimento delle cose, la contemplazione della bellezza”. Il discorso su Berlusconi e’ stato evocato da una domanda un po’ provocatoria sull’accoglienza ”da domenica delle palme” riservata due anni fa al Cavaliere. ”Noi -ha risposto Vittadini – la domenica delle palme la riserviamo solo a Cristo e poi sappiamo anche chi e’ Cesare e chi e’ Dio… Comunque devo dire che Berlusconi come ministro degli esteri e’ il migliore dopo Andreotti”. Vittadini ha proseguito con una valutazione critica del mondo politico, in particolare di sinistra: ”Vedendo i girotondi dico che non sbagliavamo nelle nostre valutazioni. Una sinistra ridotta a fare i girotondi… che gli sono imposti da registi e intellettuali mediocri. Si’ io sparo sull’opposizione, ma anche sul governo per le cose che non vanno. Io continuo ancora ad approvare il programma della Casa delle liberta’, ma poi, al piano di sotto ci sono ministri che vanno per il conto loro… Comunque noi continuiamo a guardare al programma indicato da Berlusconi”.
Ma quali sono le cose dei ministri che vengono rimproverate? Vittadini le ha annoverate sotto la voce ”ripresa della partitocrazia” e ha fatto alcuni ”esempi”. Anzitutto la vicenda delle fondazioni bancarie con l’assegnazione del controllo agli enti locali e con penalizzazione -questo il motivo di doglianza- della societa’ civile e delle imprese sociali. Altro esempio fatto e’ quello delle ”privatizzazioni che vengono fatte favorendo il gruppo amico” in una concezione ancora di ”barbarie economica”. In proposito, sollecitato a scendere nel concreto dell’esempio, cioe’ a spiegare a quale ”gruppo” si riferiva, Vittadini si e’ limitato a parlare della mancanza della partecipazione dei soggetti sociali alla gestione dei servizi tipici del welfare, a cominciare dalla sanita’ e dalla scuola. Tutto questo per Vittadini porta ad una ”distruzione del parlamento” e a quella ”partitocrazia” di cui ha denunciato il ritorno. Alla domanda se sia cambiato qualcosa nei rapporti con Andreotti, Vittadini ha risposto che ”Andreotti e’ stato un grande politico, un esempio di statista cristiano. Rimane un modello interessante. Rimane soprattutto la sua indicazione di politica estera, di un’Italia concepita come Stato-ponte verso l’islam moderato… Occorre riprendere quella politica altrimenti cediamo tutto agli Usa…”.
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