Welfare

Dipendenze: l’allarme del prefetto antidroga

Il prefetto Pietro Soggiu: "Sbagliato distinguere tra droghe pesanti e leggere"

di Redazione

Un ‘abisso’ separa gli spinelli di venti anni fa da quelli in circolazione oggi, molto piu’ pericolosi perche’ contengono dosi maggiori di principio attivo. E’ il prefetto Pietro Soggiu, commissario straordinario del governo per le Politiche antidroga, intervenuto a ‘Radio Anch’io’ a sottolineare la differenza tra l”erba’ delle varie generazioni. ”Il padre che venti anni fa si faceva uno spinello -rileva- non si preoccupa se il figlio si fa una ‘canna’, ma non sa quale abisso separa le due esperienze. Lui infatti fumava una sigaretta di marijuana che aveva un contenuto di principio attivo dello 0,5%. Adesso si trova sul mercato marijuana che contiene principio attivo al 18-20% con effetti gravissimi sotto il profilo allucinatorio ed anche duraturi nel tempo. Il ragazzo che la compra non lo sa”. Soggiu cita ad esempio ”la droga che proviene dall’Albania. Nel ’94 ne furono sequestrati 390 grammi, lo scorso anno 36 mila chili”. A giudizio del commissario del governo, che domani interverra’ alla Giornata internazionale contro gli stupefacenti, ”parlare di droghe leggere e pesanti e’ un errore. Ci sono soltanto droghe che hanno effetti leggeri e pesanti”. Cala anche l’eta’ del primo approccio con le sostanze stupefacenti. Ormai non e’ raro vedere ragazzini di 11-13 anni alle prese con le prime esprienze ”ma in alcune comunita’ -precisa Soggiu- abbiamo trovato persone che avevano iniziato con la cannabis ad otto anni. Questo significa che la sensibilizzazione deve cominciare molto presto”. A questo proposito, per Soggiu, ”e’ una ottima ipotesi” quella che prevede di inviare nelle discoteche delle vere e proprie ‘task force’ di giovani. ”Il ragazzo -dice- percepisce meglio il messaggio se questo proviene da persone della sua eta”’. Quanto all’uso terapeutico della ‘canna’, ”e’ assolutamente esclusa nel mondo l’idea che la marijuana possa essere utilizzata come farmaco antidolore. Attualmente esistono soltanto farmaci utilizzati come antiemetici che intervengono sulla nausea di pazienti in chemioterapia”. Una conferma viene anche da Carmelo Furnari, presidente del comitato scientifico e dell’Osservatorio permanente sull’andamento delle droghe, anche lui intervenuto alla trasmissione di Radio Rai: ”in Italia su questo punto si sta facendo molta confusione, Tutti pensano che sia sufficente fumare qualche spinello per avere benefici utili contro il dolore. In realta’ studi scientifici negano qualsiasi efficacia in questo campo. Uno studio effettuato su un gran numero di soggetti affetti da sclerosi multipla dimostra che questi prodotti non hanno alcuna efficacia, anzi peggiorano la situazione”.


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