Economia
Coronavirus, 44 mln per dare ossigeno alle cooperative
Piano di interventi in due fasi di Cfi-Cooperazione Finanza Impresa fino a dicembre: in arrivo anche moratoria di 11 mln di finanziamenti in scadenza. «Vogliamo essere al fianco delle cooperative partecipate per garantire loro la liquidità necessaria alla ripartenza e sostenerle negli investimenti necessari per tornare ad essere competitive nel nuovo contesto», afferma il presidente Mauro Frangi
di Redazione
Dopo quella sanitaria a premere è l’emergenza economica. Il Coronavirus ha inferto un duro colpo al sistema produttivo e tutti gli indicatori economici prefigurano per l’Italia uno scenario 2020 all’insegna della recessione, con forti ripercussioni sull’occupazione e sui redditi delle famiglie. Bankitalia prevede nel 2020 una flessione del Pil tra il 9 e il 13 per cento, con un parziale recupero del 4,8 per cento nel 2021, mentre l’Anpal stima in 500mila i posti di lavoro persi, che solo in parte, 245mila, saranno recuperati il prossimo anno.
Alla luce di questi dati e della contrazione del volume d’affari nelle imprese cooperative partecipate, Cfi-Cooperazione Finanza Impresa, è intervenuta da subito concedendo una moratoria sui finanziamenti in scadenza per oltre 11 milioni di euro. Ha inoltre deciso di attuare un importante piano di interventi di 44 milioni che si svilupperà in due fasi.
Le due fasi dell’intervento
Nella prima fase, nei mesi di giugno, luglio e agosto, saranno deliberati interventi per 24 milioni a sostegno di un primo gruppo di 40 imprese. Un’importante immissione di liquidità a sostegno della ripartenza delle imprese partecipate e di investimenti in nuovi impianti di produzione, che alcune aziende con coraggio, anche in questo momento storico, hanno deciso di realizzare.
Nella seconda fase, Cfi ha previsto, per il periodo da settembre a dicembre, un secondo pacchetto di interventi per 20 milioni complessivi, destinato a sostenere progetti di riconversione produttiva e workers buyout, nella convinzione che il massimo degli sforzi debba essere fatto in questo periodo per contenere gli effetti della crisi e contribuire a salvaguardare l’occupazione. Fino ad agosto sono stati pianificati tre consigli di amministrazione in cui si porteranno in delibera i progetti, ma è nel secondo semestre dell'anno che si dovrà fare il massimo sforzo per rendere accessibili alle imprese e alle famiglie tutte le risorse che si possono mettere in campo.
«Vogliamo essere al fianco delle cooperative partecipate per garantire loro la liquidità necessaria alla ripartenza e sostenerle negli investimenti necessari per tornare ad essere competitive nel nuovo contesto», spiega il presidente di Cfi, Mauro Frangi. «Nello stesso tempo siamo pronti ad accompagnare nuove imprese cooperative sostenendone la patrimonializzazione e garantendo loro la finanza necessaria allo sviluppo. In un momento in cui, giustamente, il governo sceglie di mettere in campo risorse importanti a sostegno delle Pmi e per affrontare gli inevitabili effetti di crisi di impresa è auspicabile che il dibattito parlamentare sul “Dl Rilancio” valorizzi ulteriormente questo strumento che può utilmente contribuire alla tenuta dell’occupazione e allo sviluppo di impresa».
«Molti degli strumenti varati con i recenti decreti del governo non saranno operativi senza la predisposizione di decreti attuativi, che richiederanno del tempo e, in questo momento, l’obiettivo non è solo quello di stanziare risorse importanti, ma occorre semplificare le procedure burocratiche e operare con strumenti di intervento in grado di dialogare con le imprese e di assisterle», sostiene Camillo De Berardinis, amministratore delegato di Cfi. «Lo scenario in cui siamo chiamati ad operare è profondamente cambiato rispetto a 5 mesi fa, e impone una revisione degli obiettivi e un’accelerazione. In una fase così difficile e delicata, riuscire a far arrivare alle imprese il più rapidamente possibile tutte le risorse disponibili, può fare la differenza. Per questo Cfi ha deciso di intervenire da subito, nella convinzione che i posti di lavoro si creino garantendo la continuità aziendale e sostenendo la nascita di nuove imprese che vedano protagonisti i lavoratori, come le centinaia di esperienze di workers buyout realizzate ci hanno insegnato».
In apertura immagine da Pixabay
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