Volontariato

Convenzione Ue: il momento della società civile

Terminata la prima parte dei lavori, si apre oggi la sessione plenaria dedicata all'ascolto delle istanze sociali

di Piergiorgio Greco

Valery Giscard d?Etsaing, il Presidente della Convenzione che ha il compito di scrivere la Costituzione europea, ha fatto un resoconto della prima parte dei lavori dell’assemblea, dando il via alla sessione plenaria della Convenzione per l?ascolto della società civile. “Con questa sessione”, ha ricordato il Presidente, “si chiude la fase di ascolto che ha dato forse un?impressione di lentezza”.

A sua volta, Jean-Luc Dehaene, il Vicepresidente incaricato dei rapporti con la società civile, ha sottolineato che quella iniziata oggi non sarà nè l?inizio nè la fine. “Fino ad oggi” ha infatti spiegato “abbiamo ricevuto 160 contributi dalle diverse Organizzazioni Non Governative. Ci sono i dibatti nazionali. Tutto questo dovrà continuare parallelamente ai lavori della Convenzione”.

Quasi tutti hanno chiesto che la Carta Europea dei diritti sia inserita nei Trattati. Cosi’ come molti si sono pronunciati a favore della dimensione sociale, nelle sue componenti diverse. La necessita’ di “un sistema europeo di relazioni industriali complementare rispetto a quello europeo” e’ stato chiesto da Emilio Gabaglio, Presidente della Federazione Europea dei sindacati il quale ha ricordato che “i diritti sociali non possono restare solo nazionali”. L’associazione che raccoglie le imprese europee a partecipazione pubblica ha chiesto che “il servizio di interesse generale, faccia parte del modello economico e sociale europeo”, compresi ” i costi supplementari che devono essere compatibili con le regole di concorrenza”. Un altro “modello d’impresa che non puo’ sparire e che deve anzi essere inserito nei trattati e’ quello selle cooperative, delle societa’ senza scopo di lucro, delle mutue private, che tutte insieme rappresentano l’8% dell’economia, il 10 % dell’occupazione e coinvolgono un cittadinio europeo su tre”. C’e’ stata anche una richiesta della ‘lobby delle donne affinche’ sia mentenuta un’attenzione vigile visto che “l’evoluzione e’ positiva ma reversibile”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.