Cultura
Decreto Rilancio? Troppo timido su bambini e famiglie
L'Alleanza per l'Infanzia analizza le misure introdotte dal Decreto Rilancio: «nel pur enorme impegno finanziario dispiegato nel decreto, le risorse destinate specificamente alle famiglie con figli minorenni sono relativamente contenute. Serve più coraggio»
di Redazione
Il Decreto Rilancio? Ancora troppo timido sui bisogni sociali ed educativi dei bambini, degli adolescenti e a favore delle famiglie. È questa la valutazione dell’Alleanza per l’Infanzia, che pur seganala positivamente il fatto che nel Decreto per la prima volta si inizino ad affrontare i bisogni educativi e di socialità dei bambini e degli adolescenti. Serve però maggior coraggio, un altro passo, con più risorse e investimenti, nel breve e medio periodo.
Bene quindi che vi siano fondi per una messa a norma degli edifici scolastici, per investimenti infrastrutturali e per nuove assunzioni nella scuola (l’auspicio è che tutto ciò avvenga in tempi che permettano di garantire un inizio ordinato dell’anno scolastico, con didattica in presenza per tutti), ma serve investire ancora più risorse.
- «Inaccettabile» per l’Alleanza è che a fronte di un 20% di studenti che hanno avuto accesso a poca o nessuna offerta di didattica a distanza, « non venga programmata alcuna attività di sostegno nei prossimi mesi prima della ripresa a settembre, lasciando che a rispondere sia solo l’associazionismo civile». Il rischio molto concreto è, da un lato, una drastica perdita di competenze e conoscenze da parte di molti studenti, dall’altro, un forte aumento dell’abbandono scolastico. A questi ragazzi, individuati dalle scuole, occorre « proporre un sostegno durante l’estate, anche con piani personalizzati mantenendoli agganciati al sistema dell’istruzione, con risorse aggiuntive per gli insegnanti ed anche con la collaborazione dell’associazionismo civile».
- È necessario che le attività estive organizzate (centri estive ad altro) si pongano anche l’obiettivo di aiutare i bambini e ragazzi ad elaborare quanto successo in questi mesi, preparandoli a un rientro diverso a scuola (con regole sanitarie da rispettare, modalità di organizzazione dei tempi e degli spazi diverse…). Il finanziamento dei centri estivi deve tener conto delle diversità territoriali in termini di offerta, anche per ridurre le diseguaglianze sociali a livello territoriale.
- Nelle attività estive previste dal decreto “Rilancio” ma anche nella programmazione della riapertura dell’anno scolastico, occorre prestare particolare attenzione ai bambini e ragazzi con disabilità. Occorre anche includere i bambini e ragazzi che vivono in comunità o che sono ristretti in carcere con le loro mamme.
- Se è comprensibile la preoccupazione che frena la riapertura dei nidi per i bambini sotto i tre anni, è importante bilanciare (come sta avvenendo in altri paesi) il rischio di una riapertura controllata con il rischio degli effetti, sul piano della socialità e dello sviluppo cognitivo ed emotivo, di un prolungato isolamento entro la famiglia, o, viceversa, di soluzioni informali al di fuori di ogni controllo. È auspicabile che, approfittando dell’estate e della possibilità di stare all’aperto, si sperimentino aperture per piccoli gruppi, almeno per i bambini sopra l’anno, nel rispetto non solo delle norme di sicurezza, ma delle esigenze pedagogiche e relazionali.
- Per quanto la conciliazione famiglia-lavoro, l’Alleanza accoglie positivamente la norma prevista dall’art. 95 del Decreto Rilancio, che rende il lavoro agile un diritto esigibile dai genitori di figli fino ai 14 anni. Ribadisce tuttavia che la possibilità non è accessibile a tutti i tipi di occupazione, perciò non può essere intesa come lo strumento principale, tantomeno unico, di soluzione del tema della conciliazione. Anche il congedo parentale straordinario rappresenta uno strumento di conciliazione molto limitato per la sua durata, livello di indennizzazione e target (solo lavoratori dipendenti. Andrebbe inoltre garantita la possibilità di fruirne in ogni forma di part time.
- Infine, l’Alleanza rileva come, nel pur enorme impegno finanziario dispiegato nel decreto Rilancio, le risorse destinate specificamente alle famiglie con figli minorenni siano relativamente contenute. Riguardano sostanzialmente, da un lato, i fondi destinati ai centri estivi e al contrasto alla povertà educativa, dall’altro, il prolungamento del bonus baby sitter e del congedo genitoriale straordinario. Mancano un piano strutturale di rilancio dei servizi per la prima infanzia e un sostegno economico al costo dei figli, che riguardi tutte le famiglie e abbia un carattere almeno in linea di tendenza strutturale, come l’ipotizzato “assegno unico-universale” per i figli che era nel programma del governo e che avrebbe dovuto razionalizzare e includere i trasferimenti monetari esistenti, superandone il carattere insieme frammentario e categoriale.
Foto di Emma Bauso da Pexels
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