Sostenibilità

Ambiente: Chianti doc e fitodepurato

Un'azienda vitivinicola di Castellina in Chianti inagura venerdì un impianto per depurare le acque reflue. Nasce una palude con piante acquatiche e germani. Inaugurazione venerdì 21

di Giampaolo Cerri

Una palude per ripulire le acque. Una casa vinicola toscana, la Cecchi di Castellina in Chianti, è infatti una delle prime aziende enolgiche a dotarsi di un impianto di fitodepurazione per le acque reflue. L’apparato che sarà inaugurato venerdì 21 Giugno 2002, alle ore 15,30, è un sistema di depurazione naturale è ottenuto mediante la riproduzione di ambienti acquatici naturali, come le paludi, contenenti piante acquatiche sia galleggianti sia radicate a terra e microsistemi con batteri aerobi e anaerobi in grado di rimuovere le sostanze inquinanti e di raggiungere gli obiettivi depurativi prefissati. Gli ambienti riprodotti, oltre alle finalità di pulizia delle acque, sono anche un perfetto habitat per varie specie di uccelli. Nell?ultimo anno vi hanno nidificato gallinelle d?acqua, germani. «Questi sistemi di depurazione alternativa», spiega la responsabile del progetto, Miria Bracali, «vantano esperienze decennali in Europa e, purtroppo, pochissime in Italia. Dopo un?attenta valutazione del progetto abbiamo fortemente voluto questo impianto, che garantisce una perfetta integrazione ambientale e grandi vantaggi in termini paesaggistici. La struttura, infatti, prevede un sistema umido artificiale (Constructed wetlands), cioè un ecosistema in grado di abbattere il refluo inquinante con l?ausilio di batteri e piante». L?intero impianto di depurazione è basato sul funzionamento per gravità e non necessita di sistemi di pompaggio: «Questo comporta il vantaggio di una consistente riduzione del consumo energetico e di un impatto ambientale ridotto rispetto ai sistemi depurativi tradizionali», sottolinea Andrea Cecchi. «Il fatto di risiedere nel Chianti Classico, a ragione considerata una delle aree più belle del mondo», osserva Cesare Cecchi, «ci porta spontaneamente a valutare con estrema attenzione l?impatto delle nostre azioni sul territorio e questo è uno dei contributi concreti che noi abbiamo pensato di poter dare». L?inaugurazione e la visita all?impianto del 21 giugno saranno precedute dal dibattito ?L?ambiente del vino?, al quale prenderanno parte Ezio Rivella, presidente dell?Unione Italiana Vini, Maurizio Gubbiotti, segretario nazionale di Legambiente, Sirio Bussolotti, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Trasporti della Regione Toscana, Giovanni Ricasoli Firidolfi, presidente della Fondazione per la tutela del Chianti Classico e Luciano Giovannelli dell?Arpat di Prato. Moderatore del dibattito Riccardo Basosi, Direttore del Centro Sistemi Complessi dell?Università di Siena. Si parlerà di ambiente nel Chianti Classico e in Toscana e di agricoltura bio come aspetto fondante dello sviluppo sostenibile. Ci sarà anche il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Tortoli. «Visto l?alto grado di innovazione del progetto», concludono Andrea e Cesare, «renderemo visitabile la nostra palude ecologica e, con l?ausilio di un cartellone appositamente studiato, illustreremo in modo simpatico e divertente i vari stadi del processo di depurazione. Riteniamo che il patrimonio delle conoscenze accumulate non debba restare confinato in ambito aziendale, ma diffuso e condiviso con tutti». Info: 0577/743024


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