Cultura

Famiglie, facciamoci un applauso

Non è finita, non siamo ancora al traguardo. Ma siamo arrivati fin qui, lo dobbiamo alle famiglie italiane: con il loro impegno e il loro sacrifici hanno permesso la tenuta del Paese. Nessuno però le ha mai ringraziate. Per domenica 3 maggio alle 18 il Forum Famiglie lancia un grande flashmob, un applauso per dire #graziefamiglie

di Redazione

Non è finita e non è una festa. Ma se siamo arrivati qui è soprattutto grazie alle famiglie. Ci è stato chiesto moltissimo e come al solito non ci siamo tirate indietro. Siamo stati maestri, infermieri, smartworker, fisioterapisti, barbieri, fattorini e tanto tanto altro… Siamo da ormai due mesi H24 tutti i ruoli contemporaneamente. Ci è stato imposto giocoforza di scegliere tra i figli e il lavoro, visto che alternative per conciliare le due cose non sono state pensate. Oppure da due mesi ci occupiamo dei figli, senza preoccupazioni di tempo ma con l’angoscia di non avere un reddito. Nessuno ha mai pensato di dire un grazie alle famiglie, in nessuno discorso pubblico. Come se tutto ciò fosse scontato, mentre è quasi eroico. Siamo stati bravi. E ancora più bravi di noi genitori, lo sono stati i nostri figli, che ci hanno seguito senza fare neanche troppe resistenze: a loro abbiamo tolto davvero tutto il loro mondo, la scuola, gli amici, lo sport, le relazioni fra pari… Li abbiamo visti crescere in due mesi di un anno, a livello di maturità, responsabilità, affidabilità.

Ecco allora l’idea del Forum Famiglie. Domenica 3 maggio alle ore 18 vogliamo ringraziare le famiglie e i bambini, che hanno fatto la loro parte rimanendo a casa. Genitori, bambini e nonni che non uscendo di casa hanno dato un contributo decisivo al bene comune. «Facciamoci un applauso dai balconi e dai terrazzi. Non c’è da festeggiare, non ancora. Ma dire #graziefamiglie, quello sì. Affacciati ad applaudire e ringraziare, ciascuno con il proprio stile. Certamente non una festa o un segnale per dire che è finito tutto, viste le drammatiche circostanze che stiamo ancora continuando a vivere, ma un’occasione per ribadire che l’impegno per le famiglie nel continuare a fare da ammortizzatore sociale vivendo in spazi stretti per mesi, evitando tensioni sociali, rinunciando a vedere i parenti più stretti. Un modo non convenzionale per tributare un riconoscimento alle famiglie del Paese per quanto hanno saputo organizzare, sacrificare, superare, sopportare finora in questi oltre due mesi di lockdown obbligatorio. Un’occasione, per i nuclei familiari italiani, per ‘dirsi’ grazie e lanciare nel contempo un segnale al Paese: nella ‘fase 2’ bambini, mamme, papà, nonni meritano a pieno titolo di essere protagonisti della narrazione e delle misure economiche e sociali».

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