Volontariato

Sanità: servizi, per Bocconi sono poco “sociali”

Una ricerca del Cergas mostra come le regioni eroghino prevalentemente servizi sanitari, con poca attenzione all'aspetto sociale

di Gabriella Meroni

I servizi di assistenza domiciliare in Italia sono eccessivamente sbilanciati sul versante sanitario, a scapito della componente sociale. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta dal Cergas dell’Universita’ Bocconi, che ha analizzato le esperienze di gestione dei servizi di assistenza domiciliare integrata di sette regioni italiane: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana e Veneto, coinvolgendo oltre 2 milioni di persone, con una percentuale di cittadini over 65 che va dal 13 al 24 per cento. Una popolazione anziana che viene coperta dai servizi Asl in percentuali molto diverse. I risultati sono stati illustrati nel corso del convegno “Assistenza socio-sanitaria integrata sul territorio”. “In nessuna delle aree analizzate si puo’ parlare di servizi domiciliari veramente integrati – ha affermato Elio Borgonovi, direttore del Cergas -. La maggior parte dei servizi analizzati presenta servizi domiciliari di natura quasi esclusivamente sanitaria, ossia privi di una significativa componente sociale. Nel caso in cui sia disponibile, viene utilizzata quale estensione del servizio sanitario, e non tanto come espressione dell’intervento domiciliare degli enti locali stessi.”


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