Mondo
Big data e iperconnessione per il Covid19. Rischio o opportunità?
Padre Paolo Benanti, francescano ed esperto di etica delle tecnologie e gestione dell'innovazione analizza le potenzialità dell'analisi dei dati collettivi nell'affrontare l'emergenza sanitaria. Un contenuto a cura di Elisa Storace del gruppo di lavoro Zoe
Nelle nostre quarantene siamo connessi al mondo grazie a Internet. E produciamo dati come mai prima, utilizzando il Web anche per parti della nostra vita che normalmente non avevano alcun riflesso nel digitale (Messe in streaming, lezioni a distanza, ecc.). Che conseguenze può avere tutta questa attività online? Che potere stiamo dando a chi monetizza i nostri dati? Lo abbiamo chiesto a padre Paolo Benanti, francescano, esperto di etica delle tecnologie e gestione dell'innovazione, che ci ha raccontato una storia fatta di torte e pubblicità, privacy e controllo. Una storia con una conclusione inaspettata. Che ci suggerisce come l'analisi di dati collettivi (e le nostre fogne…) potrebbe aiutarci a fronteggiare il Covid-19. (Per chi volesse approfondire può consultare il blog di Benanti).
Zoe è un gruppo di lavoro che da anni collabora per la realizzazione di format televisivi. In questo momento difficile, ha deciso autonomamente di produrre dei contenuti video utilizzando le piattaforme di comunicazione che il lockdown consente. L’obiettivo è quello di risultare utili, fornendo un piccolo contributo ad una corretta informazione e dando voce a tutti coloro che possano aiutarci ad interpretare questa crisi epocale. VITA è lieta di poter ospitare il loro prezioso lavoro.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.