Formazione

Fao: Un imbarazzante silenzio al tavolo con le ong

Il Multistakeholder dialogue si è rivelato un "monologue"

di Barbara Fabiani

Doveva essere l’avvio di un nuovo strumento di confronto “quasi” paritetico per superare la vuota ritualità delle audizioni. Ma per la cattiva volontà dei rappresentanti governativi il Multistakeholder dialogue è stato uno dei momenti più imbarazzanti del vertice Fao. “Speravamo di incontrare al tavolo 35 rappresentanti governativi preparati almeno quanto i nostri 35 rappresentati di ong” , ha detto Antonio Onorati, focal point del Forum delle ong. “Abbiamo assistito ad un tragico silenzio. L’unico scambio di battute, ed anche piuttosto aggressivo, c’è stato con i delegati statunitensi”. L’imbarazzo probabilmente nasceva anche dal fatto che per la prima volta di fronte ai rappresentanti di molti governi hanno preso posto molti leader riconosciuti delle rispettive società civili, persone che questi stessi governi spesso aspirano a mettere in condizione di non disturbare. Infatti, i rappresentanti delle ong non sono stati selezionati , come di solito avviene, soltanto dal segretariato della Fao che organizzava l’incontro, ma in collaborazione con il Forum delle ong. Un’innovazione richiesta ed ottenuta proprio dalla società civile sulla base delle esperienze nei precedenti vertici internazionali, e che , malgrado la prima delusione, non si pensa di abbandonare.


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