Welfare

Le finte denunce di Borrelli e il “regime reale”

L'ex procuratore capo di Milano denuncia: "L'Italia è un Paese a rischio regime". Sì, quello del calcio.

di Maramao

?Io oggi avverto un grave pericolo, non solo per l’indipendenza della magistratura. Noi stiamo camminando a tappe forzate verso una forma moderna di regime?. A dire queste parole è Francesco Saverio Borrelli, ex procuratore generale di Milano, nell’intervista contenuta nel libro di prossima uscita ?Mani pulite. La vera storia. Da Mario Chiesa a Silvio Berlusconi? (Editori Riuniti), firmato da Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio. Un’intervista parzialmente anticipata oggi dal quotidiano ?la Repubblica?. Siamo totalmente d?accordo con il procuratore Borrelli: il nostro Paese è ?a rischio regime?. Un regime azzurro e ?forzitaliota?, in mano al Cavaliere imprenditore e ai suoi undici complici. Sono diventati undici i ministri o i consiglieri politici di Silvio Berlusconi? No, sono undici gli atleti ?azzurri? che vestono marchi miliardari, giocano con palloni che spesso sono costati le fatiche di migliaia di bambini del Terzo Mondo, si fanno ritrarre nudi sulle copertine dei principali settimanali e mensili economico-finanziari o di cronaca e gossip rosa d?Italia. Guadagnano miliardi senza vergognarsene nemmeno un po?, nemmeno quando fanno fare magre figure ai colori che dovrebbero difendere. Capricciosi, viziati e poveri di spirito (chissà perché i nostri grandi campioni, chi prima chi poi, fanno tutti pubblicità al Cepu?), obbediscono incondizionatamente a un unico dio. Che non è il denaro, il sesso o il pallone. No, è il presidente della loro squadra di club, che gode su di loro e sui loro cari, diritto di vita o di morte. Al punto che, quando vestono i panni della Nazionale, hanno paura. Paura di rompersi, paura di sfigurare, paura di non essere ? nel mirabolante calcio d?agosto, l?unico vero sport che amano ? né comprati né venduti. Ma si prendono la loro rivalsa su un Paese alla loro mercé, che ferma autobus, taxi, treni, aerei, uffici postali e ospedali pur di poterli vedere scendere in campo e gridare ? come un solo uomo ? ?Forza, Italia!?. Sì, procuratore Borrelli, lei ha proprio ragione: viviamo in un regime. Il regime della stupidità.


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