Non profit

Un sogno la trasparenza agli sportelli delle banche

Da tempo non sono affatto soddisfatto dei servizi resi dalla mia banca.

di Rosanna Schirer

Da tempo non sono affatto soddisfatto dei servizi resi dalla mia banca. Sembra che tentino in ogni maniera di tenere all?oscuro la clientela dei costi praticati per ogni operazione o comunque rendono difficile conoscerli in anticipo. A parte la costante diminuzione dei tassi di interesse sul conto corrente, di quali altre garanzie sono titolare? C. A. (Sv.)(e mail) Molte banche non garantiscono sufficiente trasparenza sulle condizioni praticate alla loro clientela, come lei giustamente sottolinea. Questo è possibile constatarlo semplicemente recandosi in una delle loro sedi: troppo spesso gli avvisi sintetici (cartelloni grandi almeno 70×100 cm.) sono carenti di informazioni necessarie al consumatore per confrontare le opportunità offerte dal mercato. Difficile è ottenere anche informazioni dettagliate agli sportelli e la consegna dei fogli analitici da consultare poi a casa. Non stiamo parlando di servizi facoltativi, ma di veri e propri obblighi previsti dalla legge sulla trasparenza bancaria (n.154 del 17 febbraio 1992) che a tutt?oggi non trovano generale applicazione. D’altro canto, anche se la legge fosse rispettata, alle banche resterebbe un ampio potere discrezionale: si pensi solo alla possibilità di peggiorare le condizioni dei conti correnti unilateralmente, con semplice avviso sulla Gazzetta Ufficiale. Le sanzioni previste inoltre non sembrano in grado di scoraggiare eventuali infrazioni: in caso di mancata ?trasparenza?, il responsabile può essere condannato ad una pena pecuniaria (da 2 a 25 milioni di lire) e, nelle peggiori ipotesi, la filiale può venir chiusa. Spetta al ministero del Tesoro su richiesta della Banca d?Italia provvedere all?applicazione delle pene, ma in questo senso non risultano dati. Un?impunità che legittima il trattamento riservato ai correntisti? Non crediamo proprio. Nell?attesa che una legge più severa (e più applicata) che tuteli meglio i cittadini, al singolo non resta altro che continuare a contrattare per ottenere condizioni migliori e, in presenza di scorrettezze, contestarle prima in banca, poi scrivendo all?ombudsman bancario (presso l?Abi – Associazione Bancaria Italiana) o presentando un esposto all?Ufficio di Vigilanza della Banca d?Italia (v. Nazionale 187 Roma).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA