Economia

Quel brutto pasticcio sul mutuo prima casa

Il decreto Cura Italia, in vigore dal 17 marzo, prevede la possibilità di sospendere il pagamento delle rate dei mutui per la prima casa. Ma ad aprile ancora la sospensione non è possibile. Cosa succede?

di Lorenzo Maria Alvaro

«La direzione generale non ci ha ancora dato le istruzioni». È questa la doccia gelata che ci si sente rispondere oggi se si chiama la propria banca (in questo caso Unicredit) per sospendere il pagamento delle rate del mutuo prima casa. Ma cosa significa?

Che nonostante i proclami ad oggi non è ancora possibile farlo perché le filiali non hanno mai ricevuto istruzioni sul da farsi. Per cui anche se esiste il modulo preposto per fare la richiesta (clicca qui per scaricarlo) non esiste alcuna prassi o protocollo che lo redno attivabile.

«Siamo in contatto con l'Abi», spiega Isabella Mori responsabile nazionale del PIT e del settore dei Servizi Bancari e finanziari di Cittadinanzattiva, «c'è un tavolo di lavoro tecnico tra Abi e il Ministero dell'Economia perché c'è l'esigenza di rendere praticabili le misure del decreto. Stanno lavorando per capire come attivarle e renderle omogenee per tutti gli isitituti di credito. La base di lavoro è un vecchio accordo preso tra associazione dei consumatori, Abi e Governo in occasione della crisi economica. La misura in effetti non è immediatamente applicabile. Dovrebbe sbloccarsi la situazione entro domani».

Tutto risolto quindi? No perché le banche in questo momento illustrano ai propri clienti due possibili strade. Una è quella del Decreto Cura Italia l'altra è la sospensione prevista dai contratti che i clienti hanno firmato stipulando il proprio mutuo. Il problema è che la seconda opzione è onerosa, cioè avrà un impatto sulla rata del mutuo una volta finita l'interruzione.

La situazione che si sta venendo a creare è quindi che le persone più in difficoltà, cioè quelle per cui il decreto è stato pensato e che non possono aspettare l'attivazione della legge, o pagano un'altra rata per comprarsi tempo o sospendono il mutuo al di fuori del contesto emergenziale accollandosene i costi. È importante ricordare che nel caso al momento della richiesta di sospensione del mutuo attraverso il decreto chi fa la richiesta non può essere moroso, deve cioè aver coperto tutte le rate fino a quel momento.

Insomma una trappola burocratica che rischia di strozzare ancora di più chi invece in questo momento avrebbe bisogno di tutele.

Un brutto pasticcio che speriamo domani possa essere risolto. Anche se forse per molti sarà comunque troppo tardi.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.