Non profit

Accoglienze per parenti di ricoverati

Si tratta di spazi residenziali adattati ad accogliere chi necessita di ospitalità anche per periodi medio-lunghi.

di Rosanna Schirer

Sono ormai dodici le case, gestite da Cilla, destinate ad accogliere i famigliari degli ammalati ricoverati nelle più importanti strutture ospedaliere, che altrimenti non saprebbero che fare per stare vicino ai loro cari. Si tratta di spazi residenziali adattati ad accogliere chi necessita di ospitalità anche per periodi medio-lunghi. Quest?anno è prevista l?apertura di altre tre ?case?, a Udine, Torino e Milano, oltre all?avviamento di un progetto che coinvolge medici, docenti e operatori del settore. L?associazione sta organizzando infatti una rete informativa delle strutture ospedaliere specializzate e a fine lavoro pubblicherà un testo destinato alle Asl e ai comuni italiani. Il gruppo, fondato ad Asti, nell?81 da Rino Galeazzi, in ricordo della figlia Maria Letizia, detta Cilla (morta appena 15enne in un incidente stradale), collabora da sempre con enti e privati allo scopo di garantire una maggiore disponibilità di posti letto. Lo fa pure all?estero, in Francia, Belgio, Germania e Stati Uniti, contattando strutture sanitarie e associazioni di volontariato. Non a caso, in tanti anni di attività, il gruppo, che oggi vanta 19 sezioni in Italia, da Firenze a Frosinone, Udine, Palermo, Pavia e Casarano (Le), si è occupato di 25mila casi. A Padova, (dove dal ?90, dopo la morte del fondatore è stata trasferita la sede), nel 1998 ha ricevuto 2.207 richieste, di cui 2.162 da fuori Regione e 6 addirittura dall?estero. Inoltre, 2.152 sono stati i tesserini rilasciati per usufruire del servizio mensa Esu.


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