Formazione
Fao: tutti contro politica agricola Usa
La politica agricola Usa, il Farm Bill, è contro lo sviluppo, attacchi dal Canada e dall'Italia (Alemanno)
di Paul Ricard
Il nuovo pacchetto di aiuti all’agricoltura votato dal Congresso americano ”non solo reca danni agli agricoltori canadesi, ma anche ai paesi in via di sviluppo, e minaccia gli obiettivi della riduzione della fame nel mondo”. E’ duro il ministro canadese per l’Agricoltura, Lyle Vanclief, nel criticare i sussidi voluti da Washington per gli agricoltori americani, in una conferenza stampa in cui i rappresentanti di altri 8 paesi hanno risposto all’appello canadese per creare un fronte unito contro quelle che vengono considerate misure protezioniste. Da parte loro, i rappresentanti americani hanno piu’ volte, nei diversi incontri con la stampa, respinto ogni accusa di protezionismo. ”Non c’e’ niente nel Farmer Bill che riduca l’accesso al mercato agricolo americano, non ci sono dazi”, ha detto il segretario all’Agricoltura, Ann Veneman, ribadendo che Washington rispetta i suoi impegni con il Wto e che la legge le da’ anche l’autorit` di intervenire sui sussidi nel caso che creino problemi con questi impegni.Per la delegazione americana, le critiche sono fondate su ”una percezione sbagliata” e sulla mancata conoscenza del testo di legge: ”c’e’ differenza fra una campagna mediatica e la realta’ – ha detto Andrew Natsios, che guida l’agenzia per gli aiuti internazionali – chi parla non conosce il testo della legge, che in effetti e’ lungo e complesso”. E non sa, aggiunge Natsios, che i prodotti agricoli che gli Stati Uniti importano dai paesi in via di sviluppo sono principalmente te’, caffe’ e cacao, che non rientrano nei prodotti interessati dai sussidi. Di parere diverso i vicini canadesi che puntano pero’ il dito anche contro l’Europa. ”Il Farm Bill americano e i sussidi piu’ alti dell’Unione Europea snaturano i mercati e diminuiscono la capacita’ dei paesi in via di sviluppo di parteciparvi”, ha detto Vanclief alla conferenza stampa alla quale hanno partecipato Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Argentina, Brasile, Cile, Uruguay e Nigeria.
Il ‘Farm Bill’ firmato nelle scorse settimane dal presidente Bush per incentivare l’agricoltura, rischia di produrre ”distorsioni del mercato”. Il giudizio e’ del ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno che nella conferenza stampa al termine del suo intervento di oggi alla Fao ha definito il Piano Agricolo statunitense ”distorsivo piu’ che protezionista, in quanto introduce meccanismi di prezzo standard che rischiano di provocare distorsioni’ del mercato’. Il piano si muove nella logica di aiutare chi piu’ produce e questo, spiega il ministro italiano, porta a un aumento della produzione agricola Usa che spingera’ verso il basso i prezzi mondiali mandando fuori mercato le produzioni dei paesi piu’ deboli. Il commissario Ue Franz Fischler, ha detto ancora Alemanno, ha avviato uno studio sull’impatto del Farm Bill sull’agricoltura mondiale: ”aspetto di leggerlo prima di dare un giudizio definitivo” ha concluso Alemanno. Oggi al Vertice fao, anche il Canada ha dato un duro giudizio sul Piano dei ‘vicini’ americani: per il ministro del’agricoltura di Ottawa, Lylae Vanclief ”lede gli interessi non solo degli agricoltori canadesi ma anche i paesi in via di sviluppo e minaccia gli obiettivi della riduzione della fame posti della Fao”
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