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Indagine Iard sui giovani. Fiducia nelle istituzioni

Anticpazione dal volume "I giovani del nuovo secolo" (Il Mulino), a cura dei sociologi Buzzi, Cavalli e de Lillo. Immigrati: solo il 30,2% ritiene che portino via lavoro.

di Ettore Colombo

Orgogliosi di essere italiani lo sono 8 giovani su 10. Lo rivela un’indagine scientifica nazionale realizzata dall’istituto Iard. Il 32% dei giovani in età tra i 15 e i 29 anni si dichiara “molto orgoglioso” di essere nato e di vivere in Italia, mentre il 51,2% è “abbastanza orgoglioso”. Bassissima la quota degli insoddisfatti della propria identità nazionale. Il 12,5% ammette di essere “poco orgoglioso” e solo il 3,8% “per niente orgoglioso”. I risultati della ricerca, condotta su un campione di 3 mila giovani tra i 15 e i 29 anni di età, sono pubblicati nel volume “I giovani del nuovo secolo” (Il Mulino), a cura dei sociologi Carlo Buzzi, Alessandro Cavalli e Antonio de Lillo. La fiducia delle nuove generazioni nelle istituzioni è decisamente alta. Al primo posto spiccano gli scienziati con l’84,2%, seguiti dalla polizia con il 60,5%. Gli insegnanti godono una fiducia pari al 58,5%, mentre la scuola nel suo complesso raccoglie il 56,3% dei consensi. I carabinieri ottengono il 55,3%, mentre i magistrati il 50,1%. Il 45,3% si fida anche dei sacerdoti. Ma quando si parla di politica le percentuali calano a picco. Solo il 7,7% si fida dei politici, mentre il 10,4% giudica positivamente i partiti in quanto tali. Vanno un po’ meglio i giornali che ottengono 42,6 punti di fiducia, scavalcati, anche se di poco, dalla televisione pubblica con il 43,7%, mentre quella privata si attesta al 37,6%. L’indagine Iard indaga anche sulle regole sociali. L’81,9% critica l’assunzione di droghe leggere, il 94,9% l’assunzione delle droghe pesanti. Viaggiare sui trasporti pubblici senza pagare è considerato un comportamento inammissibile dal 67,4% come lo è assentarsi dal lavoro quando non si è realmente ammalati dal 69,8%. Prender qualcosa in un negozio senza pagare è condannato dal 90,9%. E’ giudicato negativamente dal 90,2% fare a botte con i tifosi di un’altra squadra e dall’82,2% fare a botte per far valere le proprie ragioni. E al 77,4% non piace neanche ubriacarsi. Poi ci sono le questioni morali. Il 50,6% critica il divorzio e il 72,3% l’aborto. Avere una relazione con una persona sposata è un comportamento giudicato negativamente dal 77,4%. Avere esperienze omosessuali è un fatto negativo per l’82,9%, mentre il 75,4% critica i rapporti occasionali sessuali senza profilattico. Gli immigrati. Per il 74,9% dei giovani interpellati nel nostro Paese ce ne sono troppi. Tuttavia solo il 30,2% ritiene che gli immigrati portino via posti di lavoro. Il 68,2% ammette che gli immigrati vivono in condizioni difficili e che sarebbe nostro compito aiutarli. Il 43,8% è d’accordo con l’affermazione di chi sostiene che gli immigrati che vivono in Italia contribuiscono ad un arricchimento culturale del nostro Paese. La religione. Sette giovani su 10 ritengono che credere sia importante nella vita. Tuttavia la partecipazione ai riti religiosi (alla messa oppure a funzioni religiose di altri culti) appare bassa. Solo il 31,7% dichiara di aver partecipato a essi una o due volte negli ultimi sei mesi. Una volta al mese ha assistito alla messa il 16%, mentre si reca in chiesa tutte le domeniche solo il 18%. La quota di coloro che non hanno mai partecipato a un rito religioso negli ultimi sei mesi è del 18,8%.


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