Economia

Fao: per Ciampi, prioritaria cancellazione debito

Nel suo intervento, Ciampi ha ribadito che ''la cancellazione del debito estero dei Paesi piu' poveri e' un punto decisivo della lotta contro la fame del mondo"

di Redazione

”Cancellazione del debito, l’accesso ai mercati del nord e maggiori flussi finanziari verso sud” sono ”gli interventi di priorita’ immediata” indicate dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel messaggio di indirizzo rivolto al vertice sull’alimentazione mondiale aperto a Roma al Palazzo della Fao. ”La loro efficacia richiede unita’ di intenti e di azione -sottolinea Ciampi- l’obiettivo e’ ambizioso, l’impresa e’ ardua, ma e’ una battaglia dovuta: insieme possiamo vincerla”. Ciampi ribadisce che ”la cancellazione del debito estero dei Paesi piu’ poveri e’ un punto decisivo della lotta contro la fame del mondo: i Paesi industrializzati e le istituzioni finanziarie internazionali devono premiare chi opera per la democrazia e per il buon governo”. In questo senso, il capo dello Stato rinnova ”l’appello rivolto dall’Italia, a Monterrey, a tutte le comunita’ dei creditori per la cancellazione bilaterale del cento per cento dei debiti esteri, finanziari e commerciali, dei Paesi piu’ poveri” e la proposta di ”cancellazioni straordinarie dei debiti in caso di catastrofi naturali o gravi crisi umanitarie”. ”La nostra coscienza -ammonisce Ciampi- non ci dara’ pace fino a quando i nostri sforzi non saranno riusciti a porre in essere le condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a tutti gli abitanti del pianeta”, partendo ”dalla coscienza piena degli errori del passato, anche recente”. Nell’inviare al summit mondiale sull’alimentazione organizzato dalla Fao il suo ”messaggio di solidarieta’, di speranza e di incitamento ad adottare un programma credibile di obiettivi e di strumenti per realizzarli”, il presidente della Repubblica ricorda che ”in numero di quanti soffrono la fame diminuisce, costantemente ma troppo lentamente. La comunita’ internazionale -ammonisce- non avra’ assolto le proprie primarie responsabilita’ fino a che il problema della fame nel mondo non sia completamente eliminato. Oggi, fame e poverta’ attanagliano oltre 1 mld di esseri umani e l’aumento della popolazione si concentrera’ nei Paesi piu’ poveri: la vita, la salute e l’attivita’ di 1 quinto dell’umanita’ dipendono dall’impegno di tutti noi”. Ciampi ricorda la platea internazionale raccolta nel palazzo della Fao a Roma che ”questo vertice, non in calendario, nasce dalla preoccupazione di mancare gli obiettivi fissati nella Dichiarazione di Roma del 1996. Il summit potra’ dirsi riuscito soltanto se porra’ in primo piano il rispetto degli impegni contenuti nel piano d’azione e se traccera’ un percorso chiaro indicando le risorse, gli strumenti e gli interventi necessari per realizzare l’obiettivo di consentire a tutti l’accesso a una nutrizione sufficiente e sicura” sapendo che ”un’agricoltura sostenibile e’ inseparabile dalla difesa dell’ambiente”: in questo senso, ”la Ue e’ orgogliosa di aver ratificato il protocollo di Kyoto”. Ciampi riveste i panni a lui consoni dell’economista per ricordare che ”l’attuale struttura dei cambi mondiali penalizza i prodotti agricoli con tariffe in media doppie o triple rispetto agli altri cambi: e’ un ostacolo che va rimosso, con gradualita’ ma con determinazione”. Anche ”la crescente liberalizzazione dei mercati mondiali -ricorda il presidente- non puo’ avere due pesi e due misure. L’apertura dei mercati all’export dei paesi in via di sviluppo e’ complemento essenziale del processo generale di abbattimento delle tariffe”.Ai governanti di questi paesi, Ciampi chiede ”un maggior impegno per la pace, per la democrazia, per la giustizia, per le riforme economiche e sociali e per il buon governo. I conflitti, interni ed esterni -ammonisce- aggiungono alla tragedia della violenza lo spreco impensato delle risorse necessarie allo sviluppo”. Ciampi assicura, infine, che ”l’Italia continuera’ a lavorare affinche’ Roma rappresenti sempre piu’ un anello di congiunzione nel dialogo nord-sud: dalla capacita’ della comunita’ internazionale di saper vincere la lotta contro la poverta’ dipenderanno in larga misura il futuro del pianeta, gli equilibri mondiali nel nuovo secolo e la stessa pace tra i popoli”.


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