Mondo
Da inizio 2017 sono arrivati via mare in Italia oltre 24mila migranti
Il nostro Paese detiene il record di arrivi: l'aumento è pari al 30% in più rispetto ai primi 3 mesi del 2016. Non tutti sono sopravvissuti alla traversata nel Mediterraneo: 663 migranti hanno perso la vita nel viaggio verso l'Europa, parliamo di 7 persone ogni giorno. Ma cosa fanno gli altri Paesi? Il meccanismo di ricollocamento dei richiedenti asilo nei Paesi membri è lento: al 30 marzo sono stati ricollocati 16.025 migranti, di cui 4.746 dall’Italia (su un totale di 34.953 previsti) e 11.279 dalla Grecia (su 63.302 previsti per settembre 2017)
di Redazione
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/71e2964f-36ab-4d20-8c27-5eb79f9d6552_large.jpg.jpeg)
Nei primi tre mesi del 2017 sono arrivate sulle coste italiane, dopo la traversata in mare, 24mila persone (10mila solo nel mese di marzo); tra loro 2.293 minori non accompagnati. I dati, fermi al 5 aprile scorso, raccontano un aumento di arrivi pari al 30% rispetto agli stessi mesi del 2016.Il record rimane tutto italiano.
Il confronto con gli arrivi sulle isole Greche, limitati dopo l’accordo UE- Turchia, è notevole: in Grecia il flusso anche in questi primi tre mesi dell’anno resta contenuto, con 4mila sbarcati al 3 aprile. E in Spagna il numero è ancor più ridotto (1.500 arrivi via mare in tre mesi).
Complessivamente sono dunque oltre 30mila i migranti giunti via mare in Europa attraverso il Mediterraneo. Rispetto alle provenienze prevalgono in Italia tra gli arrivi più recenti i migranti originari della Nigeria, della Guinea e del Bangladesh, quest’ultimo in notevole crescita.
Il numero delle persone che partono però è più alto. Non tutti sopravvivono al viaggio nel Mediterraneo: dall'inizio dell'anno fino al 4 aprile scorso 663 migranti hanno perso la vita nel viaggio verso l'Europa – 7 persone ogni giorno. Tra loro 602 persone sono morte sulla più pericolosa rotta del Mediterraneo Centrale dal Nord Africa – Libia in particolare all’Italia.
L’impatto degli sbarchi sul sistema di accoglienza italiano resta considerevole: al 5 aprile risultano presenti più di 176.470 migranti. In particolare il 78% dei migranti è ospitato in strutture di accoglienza temporanee, il 13,5 % nei centri del sistema Sprar e il restante 8% negli hotspot e centri di prima accoglienza nelle regioni di sbarco.
Cosa fanno gli altri Paesi europei?
Continua seppur a rilento il meccanismo di ricollocamento dei richiedenti asilo in altri Paesi Membri: la situazione al 30 marzo indica che complessivamente sono stati ricollocati 16.025 migranti, di cui 4.746 dall’Italia (su un totale di 34.953 previsti) e 11.279 dalla Grecia (su 63.302 previsti per settembre 2017).
Le richieste d’asilo
Nei primi due mesi del 2017 i richiedenti asilo nel nostro Paese sono stati 24mila, in aumento del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel 2016 si era già registrato un record con il più alto numero di richieste mai registrato in un ventennio: oltre 123mila – 10mila ogni mese, il 47% in più rispetto al 2015. Nel 2016 le Commissioni Territoriali hanno esaminato oltre 90mila domande, e per il 60% dei casi l’esito è stato negativo (nel 2015 la percentuale di dinieghi era stata del 39%). Le domande di asilo in Europa nel 2016 sono state 1.204.300. In Germania, il Paese che accoglie di più sia in termini assoluti che rispetto alla popolazione, si è registrato un vero e proprio boom: 722mila richiedenti, il 63% in più rispetto al 2015. In Italia migranti che hanno fatto richiesta di asilo per la prima volta sono stati oltre 121mila, + 46% rispetto al 2015. Il nostro Paese è al secondo posto come numeri assoluti, ma solo decimo in base al numero di abitanti.
I siriani
Sono quasi 5milioni i siriani che hanno abbandonato il proprio paese: 2 milioni e 910mila sono rifugiati in Turchia, 1.011mila in Libano, e 656mila in Giordania: secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati si tratta della più grave crisi umanitaria degli ultimi 25 anni. In tutta Europa le richieste d’asilo presentate da siriani da aprile 2011 a ottobre 2016 sono state 885mila, di cui 867mila nei paesi dell’Unione più Svizzera e Norvegia. Tra i Paesi UE Germania e Svezia insieme rappresentano i due terzi delle domande presentate da siriani. (Per approfondimenti si consulti