Non profit

Immigrazione: Legacoop si prende le impronte

Tra le impronte inviate alla Questura, vi sono anche quelle del responsabile nazionale del settore servizi sociali, Costanza Fanelli

di Gabriella Meroni

La Legacoop Calabria ha inviato al Questore di Catanzaro le impronte digitali del proprio gruppo dirigente regionale, dei dirigenti provinciali, dei presidenti e di un discreto numero di soci delle cooperative impegnate nei servizi sociali per protestare contro la legge Bossi-Fini. Una legge che la Lega delle cooperative definisce ”razzista”. Tra le impronte inviate alla Questura, corredate dalle generalita’ complete, vi sono anche quelle del responsabile nazionale del settore servizi sociali della Legacoop, Costanza Fanelli. Per lunedi’ prossimo, inoltre, nei locali della Lega si riuniranno in assemblea i venditori ambulanti immigrati che operano sulla costa ionica e nel capoluogo calabrese al fine di costituirsi in associazione e tutelare il proprio diritto al lavoro. L’ iniziativa, promossa dalla comunita’ senegalese, si rivolge a tutti gli stranieri occupati nel settore. La Legacoop, in un comunicato, sottolinea che, nonostante la la ”determinazione dei commercianti immigrati a lavorare nel rispetto delle norme e dei regolamenti locali, si assiste al moltiplicarsi di difficolta’ burocratiche nella concessione delle autorizzazioni. E’ il paradosso dell’ attuale clima politico che vuole i cittadini stranieri relegati nella dimensione del lavoro nero e precario, piuttosto che impegnati in un’ attivita’ regolare con diritti esigibili e doveri da osservare”.


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