Welfare

Forum Arci sulla legge immigrazione

Il giorno dopo l'approvazione della legge Bossi-Fini le preoccupazione delle associazioni. Benetollo: "Le impronte meglio non prenderle a nessuno". Si chiede l'intervento di Ciampi.

di Barbara Fabiani

Si è tenuto questa mattina a Roma un Forum di riflessione organizzato dall’Arci all’indomani dell’approvazione della legge Bossi Fini sull’immigrazione.
“Questa legge viola l’articolo terzo della Costituzione italiana dove si chiede alla Repubblica di rimuovere ogni ostacolo all’uguaglianza tra i cittadini” ha esordito Tom Benetollo presidente dell’Arci, che ha continuato “Pur sapendo che al nostro Presidente della Repubblica non piace sentirsi “tirato per la giacca” crediamo che ora si renda necessario un suo intervento su fatti gravi come quelli delle impronte digitali , e non solo”. A proposito di questo Benetollo ha anche sottolineato che la proposta avanzata da alcuni di allargare anche agli italiani il rilascio delle impronte per motivi di sicurezza, appare come un “atto al ribasso verso una società sotto controllo”.
“Se accettiamo di scendere su questo terreno – ha avvisato Benetollo –rischiamo una subdola deriva. E’ come sostenere che siccome c’è la violenza domestica allora è opportuno mettere le telecamere in ogni casa. Imboccare questa strada ci porta verso una direzione incognita”.

Analoghe preoccupazioni dell’Associazione Magistratura democratica, secondo il cui presidente Livio Pepino a partire dall’immigrazione si starebbero riscrivendo i diritti di tutti, utilizzando la chiave della cultura della paura. E ha polemicamente aggiunto: “La nuova legge elimina ciò che di buono aveva la Turco -Napolitano e porta all’estremo alcuni vizi che già quella conteneva”.

Il presidente dell’Arci, inoltre, ha annunciato che verrà presto costituito un collegio di avvocati con l’intento di ricorrere caso per caso contro i provvedimenti di espulsione illegittimi, percorrendo tutti i gradi di ricorso.
Della legge Bossi Fini, ora al vaglio definitivo al senato dove la schiacciante maggioranza dei seggi in favore sembra non dare possibilità di ulteriori modifiche ed emendamenti, sono state criticate le palesi contraddizioni: “Oggi non si fa altro che ripetere che il nuovo lavoro del futuro sarà contraddistinto dalla fine del posto fisso, e dall’incremento di lavori a tempo determinato, atipici, flessibili e pronti a cambiare professione anche più volte nel corso della vita produttiva. Solo agli immigrati chiediamo di avere il posto fisso con relativo contratto o niente permesso di soggiorno” ha polemizzato Francesco Ferrante, direttore di Legambiante, a cui si è unita la critica di Giulio Marcon ICS. “Questo governo tanta retorica ha speso sulla “famiglia” eppure la nuova legge colpisce anche i ricongiungimenti familiari. Ha sostenuto una guerra umanitaria, come già altri in passato, ma poi innalza gli ostacoli perchè i profughi di questi scontri non possano chiedere asilo in Italia” ha detto MArcon.

E’ intervenuta anche una commossa C. Basa , rappresentante della comunità filippina in Italia e delle donne immigrate, che ha puntato il dito contro iniquità specifiche della legge come il condizionamento della riscossione dei contributi Inps solo dopo i 65 anni, e la condizione di grande ricattabilità sul posto di lavoro in cui si mette un immigrato che senza contratto diventa automaticamente clandestino.

Presenti all’incontro anche altri esponenti politici e gruppi e organizzazioni di terzo settore tra i quali Giampiero Rasimeli (Forum terzo settore) , Dino Frisullo (senza confine), S. Galieni ( Migrant Social Forum), Casadio (Cgil) , on. P. Folena, sen. S. Boco, sen. N. Iovene, ed altri.

Ha concluso C. Boca riportando un proverbio asiatico. Chiesero a un saggio come distinguere il passaggio dal giorno alla notte. La risposta fu “Quando non riconosci più tuo fratello guardando il volto di un altro. A quel punto, qualsiasi ora del giorno sia, sarà comunque notte”.
E ha aggiunto : “signori parlamentari, Buonanotte.”

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