Welfare

Peacekeeper cercasi

Gestione di conflitti, ricostruzione di Stati, operazioni umanitarie. Ecco i profili internazionali più ricercati

di Piergiorgio Greco

Dove c?è una guerra o dove c?è un disastro ambientale ci sono loro. I militari? Sì, certamente. Ma non solo. La società civile internazionale, infatti, ha deciso ormai da tempo di intervenire in prima persona nelle zone calde del pianeta o per aiutare a ricostruire ciò che la furia della natura ha distrutto. L?operatore di peacekeeping e delle emergenze ambientali e umanitarie, sta così diventando ogni giorno di più una figura richiestissima a livello internazionale, se non altro perché i focolai di guerra sono ancora molti e la natura, quando vuole, si accanisce su popolazioni troppo spesso inermi nei suoi confronti. Ma chi sono e cosa viene chiesto a questi veri e propri ?volontari delle emergenze?? Operare oggi in contesti di emergenza politica, ambientale e umanitaria, richiede competenze piuttosto specifiche, molta esperienza e una vera e propria ?mentalità internazionale?. State building Sono anzitutto organizzazioni internazionali quali l?Onu, l?Osce e l?Unione europea a ricercare il personale non militare delle operazioni di mantenimento della pace, figure professionali cui spettano compiti quali la salvaguardia dei diritti umani, il monitoraggio elettorale e l?assistenza nei processi di democratizzazione e ?State building?. Attenzione, però: il reclutamento avviene per concorso e ai candidati è richiesta una specifica conoscenza della realtà internazionale e del funzionamento delle istituzioni democratiche. Ma non solo personale ?diplomatico? parte per le emergenze. Quello medico, ad esempio, è richiestissimo sia dalle ong che dalle stesse organizzazioni internazionali. Ai vari medici, farmacisti, fisioterapisti, terapisti della riabilitazione e psicologi (c?è necessità di quest?ultimi soprattutto dove ci sono sfollati e rifugiati) vengono richieste competenze cliniche generali e una particolare attitudine all?organizzazione di interi settori pubblici, il più delle volte completamente da ricostruire e riorganizzare dopo eventi bellici cruenti o dopo sciagure ambientali. Requisito specifico richiesto ai medici è un?approfondita conoscenza delle malattie tropicali ed epidemiologiche. Il coinvolgimento e la formazione del personale locale, infine, è un??attitudine mentale?, prima ancora che operativa, esplicitamente richiesta ai camici bianchi che decidono di ?partire per il fronte?. Un operatore di peacekeeping del tutto particolare è il Technical advisor mine action. Ricercati da pochissime ong, tra le quali la Norwegian people?s aid, i coordinatori di azioni di sminamento sono tecnici esperti in esplosivi, che conoscono gli standard internazionali in materia di mine (accordi, convenzioni, trattati e legislazioni nazionali) e le principali tecnologie e metodologie per bonificare terreni minati. Una figura, insomma, altamente specializzata, alla quale viene ovviamente richiesta una particolare capacità di agire in condizioni psicologiche stressanti e in situazioni particolarmente pericolose. Prerequisiti di base per essere un qualsiasi peacekeeping operator o di emergenza ambientale e umanitaria sono la conoscenza fluente dell?inglese (spesso costituisce una carta in più la conoscenza della lingua e della cultura del paese di destinazione), un eccellente stato di salute e la capacità di adattarsi a situazioni difficili. Le destinazioni più urgenti, allo stato attuale, sono l?Afghanistan, i Balcani, il Medio Oriente (Iran in testa), diversi Paesi dell?Africa ancora in preda alla guerra civile e Paesi asiatici quali l?Indonesia e la Thailandia. La durata minima delle operazioni è di tre mesi, mentre non c?è un limite per quella massima. In Italia, da qualche anno, le università stanno organizzando diversi corsi di laurea, scuole di perfezionamento e master specificamente rivolti alla formazione di esperti in gestione di situazioni di crisi. Così, si può diventare dottore in Scienze per la cooperazione, lo sviluppo e la pace a Firenze, Perugia, Campobasso e Pisa. Corsi di perfezionamento e master per laureati sono istituiti a Pisa (International training programme for conflict management), alla Cattolica di Milano (Interventi relazionali in contesti di emergenza), Torino (corso di perfezionamento in Peacekeeping e interventi umanitari) e a Roma (master in Peacekeeping and security studies). Partire per l?Afghanistan Si segnalano infine due corsi mirati. Il primo è organizzato dalla Scuola Superiore Sant?Anna di Pisa e si intitola ?Preparing for the Rehabilitation Effort in Afghanistan?, training course che si svolgerà tra il 5 febbraio e il 9 marzo prossimi. L?altro s?intitola ?South-Eastern Europe: internal dynamics and external intervention? ed è organizzato dalla scuola Isodarco, l?International school on disarmament and research on conflicts con sede a Roma, attiva da 25 anni in campo internazionale. Il corso è rivolto a quanti desiderano contribuire alla stabilizzazione dei Balcani e si svolge tra il 20 e il 27 gennaio ad Andalo. Piergiorgio Greco Input Scuola superioriore S. Anna di Pisa www.sssup.it Facoltà di Scienze politiche Università di Firenze www.scpol.unifi.it Isodarco Rovereto (Trento) www.roma2.infn.it/isodarco


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