Volontariato

No global, giugno di mobilitazioni

Il calendario europeo. Da Roma per la Fao, raduno sabato 8, ad Oslo dal 24 al 26 giugno, passando per Siviglia il 21/22 giugno. Tutti i raduni

di Paul Ricard

Non solo Fao. Il mese appena iniziato per il movimento contro la globalizzazione neoliberista e’ assai denso di avvenimenti, sia in Europa che in Nordamerica, dove il popolo definito dai media ”no global” si dara’ appuntamento a Ottawa e Toronto dal 26 al 27 giugno per contestare ‘a distanza’ il vertice dei G8 che si terra’ nell’inaccessibile Kananaskis, localita’ sperduta tra le montagne dell’Alberta, in Canada. Nel Vecchio continente, l’agenda si apre in questi giorni a Bonn, in Germania, con le proteste in occasione della Conferenza sul clima (4-9 giugno), per poi proseguire con le manifestazioni contro il vertice dell’Unice che si terra’ a Bruxelles, in Belgio, dal 6 all’8 giugno. L’Unice e’ la Confindustria europea: ”Noi siamo 375 mln. Loro dicono di essere 16 mln. Noi siamo i cittadini! Loro sono i padroni delle aziende rappresentati nell’Unice a Bruxelles”, si legge sull’Indymedia belga (belgium.indymedia.org), sotto l’icona di una donnina che fa il bagno in una coppa di champagne. Si passa poi in Italia, dove le proteste per far sentire la voce del movimento ai ‘piani alti’ della Fao inizieranno sabato 8, con un corteo, per poi proseguire intrecciandosi con i lavori delle ong, collaterali a quelli dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Il 21 e 22 giugno la protesta si spostera’ in Andalusia, a Siviglia, dove in quei giorni si terra’ un vertice dell’Unione Europea. Il mese delle proteste si concludera’ a Oslo, capitale della ricca ed evoluta Norvegia, dove dal 24 al 26 giugno la Banca Mondiale terra’ il suo meeting annuale. La Banca Mondiale, come e’ noto, non dipende dall’Onu, ma e’ nata con gli accordi di Bretton Woods e, come tale, viene considerata tout court priva di legittimita’ da parte del movimento, mentre un’altra parte ne contesta radicalmente le politiche ed il funzionamento. In vista di quest’ultimo appuntamento, in Norvegia la ‘temperatura’ sta crescendo, anche perche’ le nazioni scandinave sono terra d’elezione, insieme alla Germania, per gli antifascisti ‘duri’ del Black bloc. Al punto che Oslo 2002, la rete di associazioni che organizza le proteste, sul suo sito www.oslo2002.no pubblica una protesta contro quella che definisce la ”propaganda di terrore della polizia”. Oslo 2002 e’ fatta di sindacati, organizzazioni ambientaliste e politiche che hanno sottoscritto una piattaforma di azione non violenta, come fece il Genoa Social Forum prima del G8. ”Siamo convinti -scrivono- che tutti i nostri appuntamenti saranno pacifici”. ”Malgrado cio’ -continuano- la polizia ha cominciato a mettere in giro voci infondate di piani per azioni violente. E’ tragico che la polizia, lanciando questa campagna, stia facendo gli stessi errori che fece la polizia di Goteborg l’anno scorso”, quando per poco non ci scappo’ il morto (un poliziotto sparo’ ad un ragazzo del Black bloc che aveva tirato un sasso nella sua direzione, ndr). La controagenda di Oslo prevede per il 23 giugno un festival conconcerti e feste nel centro della capitale norvegese, piu’ un Forum aperto organizzato dalle ong sul ruolo giocato dalla Banca Mondiale. Il 24 alle 18, dalla Jernbanetorget, la stazione centrale di Oslo, partira’ invece una ”grande e colorata marcia di protesta”, cui fara’ seguito, subito dopo, nel Vaterlandsparken, una festa-protesta organizzata da Reclaim the streets (riprenditi le strade), il movimento anglosassone celebre per organizzare feste improvvise sulle autostrade o agli incroci piu’ trafficati delle metropoli. Sono fuori da Oslo 2002 Blitz e Antifascist Action, due ‘confederazioni’ di militanti antifascisti (la seconda e’ fortissima in Germania), spesso etichettati come Black bloc, dalle cui file non pare impossibile che partano azioni di contestazione violente. Finora, pero’, sui loro siti (l”arcipelago’ www.antifa.net) Oslo non viene neppure menzionata.

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