Salute

Montagnier: le terapie anti Aids siano accessibili a tutti

Per il virologo scopritore del virus alle terapie farmacologiche bisognerebbe affiancare quelle immunologiche. Anche nei Paesi in via di sviluppo.

di Daniela Romanello

“Le nuove terapie contro il virus dell’Aids devono essere accessibili a tutti i malati nei Paesi in via di sviluppo dove l’epidemia continua a diffondersi in modo sconvolgente”. Lo ha detto il virologo Luc Montagnier scopritore del virus dell’Aids che oggi ha firmato insieme a Robert Gallo e Vittorio Colizzi, a palazzo Chigi un accordo di ricerca per la messa a punto di un vaccino per l’Africa. “L’Aids – ha detto il virologo – e’ ancora una epidemia emergente e purtroppo la triterapia non costituisce la vittoria sul virus; inoltre alcune forme di resistenza apparse in molti individui potrebbero dar luogo ad un virus rafforzato”. Per Montagnier, sarebbe opportuno affiancare alle terapie farmacologiche anche terapie immunologiche per rafforzare il sistema immunitario. “L’idea e’ di usare subito dopo l’infezione le terapie antiretrovirali per un breve periodo di tempo perche’ si possa abbassare la carica del virus nel sangue, successivamente andrebbe potenziato il sistema immunitario per tenere sotto controllo il virus per lunghi periodi”. E sebbene l’epidemia si sia stabilizzata nei Paesi piu’ sviluppati grazie alle nuove terapie, nel resto del mondo essa mette in pericolo l’avvenire stesso di molti Paesi. Piu’ di 40 milioni di persone vivono oggi con l’Hiv di cui il 90% nei Paesi piu’ poveri, piu’ di due terzi in Africa; oltre 5 milioni di persone sono state colpite dall’Hiv nel 2001: 16.000 al giorno, di cui la meta’ giovani tra i 15 e i 24 anni; infine 3 milioni di persone sono decedute nel 2001 a causa dell’Aids.


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