Non profit

Scudetto del cuore, è polemica

Il calcio fa sempre discutere anche quando si tratta di scudetto del cuore

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, mi sono abbonato oramai mesi fa a Vita proprio per le sue posizioni originali, non scontate, oltre che per le sue preziose informazioni per chi lavora nel campo del non profit o per chi semplicemente svolge del volontariato. Questa settimana, invece, ho avuto una fortissima delusione nel leggere la classifica del campionato della solidarietà dove viene premiato non chi è impegnato effettivamente nel sociale, ma chi lo pubblicizza di più. Ma che senso ha fare una classifica del genere? Il fatto che io sia di Udine (anche se non mi interessa molto il calcio) mi ha fatto notare l?incompletezza dell?informazione per quanto riguarda l?Udinese. Ad esempio, i giocatori il 25 aprile erano presenti alle Olimpiadi regionali di nuoto per disabili dove hanno fatto anche una gara (c?ero anch?io, quindi li ho visti). Ma spesso hanno fatto molte manifestazioni di piccolo carattere quasi per nulla pubblicizzate. La frase riferita a commento dell?impegno sociale dell?Udinese, che recitava perentoria: «Non fa quasi nulla, o almeno non lo dà a sapere», mi fa pensare di come sia più importante strombazzare ai quattro venti la propria ?bontà sociale? piuttosto che praticare un impegno sociale discreto (tipico della provincia friulana). Inoltre, come si fa a paragonare un?azione sociale tra squadre di rilievo obiettivamente molto diverse (ad esempio un cd per raccogliere fondi fatto dalla Roma con l?impegno del Chievo per Telefono Azzurro)? Che senso ha mettere l?impegno della società prima dell?impegno dei singoli? Il volontariato è bello perché ognuno fa quello che si sente di fare senza la pressione del lavoro, ma solo per il piacere di farlo; classificandolo, l?avete svalutato. Avrei preferito un generico articolo in cui si parlava delle azioni positive fatte dalle squadre o dai singoli. Alvise Gini, Udine Caro Alvise, vedo che anche lo Scudetto del cuore fa discutere quasi quanto quello sul campo. E questo è un bene. Proprio la scorsa settimana, un altro lettore di Udine ci aveva fatto i complimenti per la bocciatura dell?Udinese. Ma veniamo alle ragioni dell?iniziativa che, come lei ha giustamente notato, premia l?impegno solidale promosso direttamente dalle società. Non ci saremmo mai permessi di fare classifiche su gesti singoli che, per loro natura, devono essere liberi, anche da paragoni. Ma le società, lo dice la parola stessa, sono sempre più (o lo diventeranno loro malgrado) aziende e in quanto tali è giusto che qualcuno osservi, classifichi, faccia le pulci al loro grado di responsabilità sociale. Ecco perché abbiamo promosso lo Scudetto del cuore. E in questa classifica l?Udinese ne è uscita male. Se mi permette, anche l?esempio che lei cita non è il massimo. Si può fare davvero di più.


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