Welfare

Alzheimer: Sirchia, assitenza domiciliare? Tocca alle Regioni

Lo ha affermato il ministro Sirchia oggi a Milano, presentando il Centro di eccellenza per lo studio e la cura delle patologie neurodegenerative promosso dall'universita' degli Studi

di Redazione

”In Italia l’assistenza domiciliare agli anziani con disabilità cronica come i malati di Alzheimer è scoperta in maniera vistosissima”. Un ‘buco’ ”drammatico che va colmato dalle Regioni”. Lo ha affermato il ministro della Salute Girolamo Sirchia oggi a Milano, presentando il Centro di eccellenza per lo studio e la cura delle patologie neurodegenerative promosso dall’universita’ degli Studi presso il Policlinico cittadino: una rete che riunisce 150 ricercatori di 8 istituti. Secondo Sirchia ”e’ necessario portare l’ospedale nelle case dei pazienti, supportando le famiglie con personale socio-sanitario specializzato. Nel nostro Paese c’e’ ancora molta strada da fare, ma gli interventi concreti spettano alle Regioni”. Le persone con patologie neurodegenerative (un milione in Italia, di cui 500mila colpite da Alzheimer) ”sono tutti soggetti disabili che, alla fine, gravano sulle famiglie”, ha ricordato Sirchia. E siccome ”si vuole che queste persone possano godere il piu’ possibile dell’ambiente familiare, per far si’ che le famiglie stesse non siano schiacciate dal peso di quest’assistenza bisogna definire strumenti di sostegno adeguati”. Strumenti che oggi mancano, ha sottolineato il ministro, portando a ”una situazionedrammatica che vale anche per le malattie psichiatriche e che e’ particolarmente grave nelle grandi citta”’. L’Italia, insomma, ”rischia di diventare un Paese con una forte disabilita’, anche per il continuo allungamento della vita media, e delle due l’una: o ci si attrezza al più presto o saremo costretti a rivolgersi all’estero”. Ma se e’ vero che ”gli interventi necessari sono previsti dal Piano sanitario nazionale”, ha precisato Sirchia, e’ altrettanto vero che ”le singole iniziative sono compito delle Regioni. Vedremo cosa sapranno fare”. Il modello a cui punta il ministro e’ ”un sistema in cui ospedali, medici di base e servizi sociali collaborino per costruire delle strutture di assistenza che funzionino”. E un esempio viene da Oltreoceano, come ha riferito il professor Howard Feldman della Clinic for Alzheimer disease dell’Ubc Hospital di Vancouver, in Canada. ”Da noi – ha spiegato l’esperto – sono previste sia strutture di lunga degenza sia interventi a domicilio. Uguali per tutti, grazie ad aiuti economici statali e a contributi da parte delle famiglie definiti in base al reddito di ciascuna”.


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