Famiglia

Minori, l’appello di Telefono Azzurro

Telefono Azzurro lancia un appello alle Istituzioni in occasione del proprio 15° anniversario di attività

di Redazione

Dopo quindici anni di lavoro, Telefono Azzurro fa il punto sulla condizione dei Bambini nella nostra società, a seguito dell?impegno assunto dalle Istituzioni per una legislazione adeguata ai principi della Convenzione Internazionale ONU sui diritti dell?infanzia e dell? adolescenza. Una società più accogliente per i bambini deve essere in grado di rispettarli, di valorizzarne le risorse, di farsi carico dei loro problemi, di ascoltarne la voce in modo adeguato, di supportare le famiglie, ma anche di formare operatori locali capaci di leggere, interpretare correttamente e affrontare i bisogni di soggetti in evoluzione in una società in costante cambiamento. A conclusione del Convegno ?Il diritto di essere bambino: proposte e strategie di intervento? tenutosi a Bologna il 30 e 31 maggio 2002 in occasione del quindicesimo anniversario dell?Associazione, sono emerse alcune significative indicazioni e proposte operative per rispondere alle vecchie e nuove sfide che i bambini di oggi sempre più pongono all?attenzione degli adulti. Questo appello, presentato oggi nella sala del Consiglio Comunale di Bologna alla presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, vuole essere la sintesi delle proposte, ma anche un? ipotesi di possibili soluzioni per ripensare alla società italiana nel suo complesso, sollecitando tutti i politici e operatori locali ad un rinnovato sforzo di ricerca, progettualità, formazione ed aggiornamento costante, oltre alla creazione di servizi per l?infanzia e l?adolescenza innovativi. Telefono Azzurro invita quindi i politici, gli amministratori locali, le associazioni non profit e i cittadini a sottoscrivere, facendole proprie, le seguenti proposte: ß Promuovere una cultura dell?ascolto dei bambini e degli adolescenti presso tutte le agenzie educative (famiglia, scuola, mass-media, ecc.) e in tutti i contesti sociali. ß Promuovere e sostenere, da parte della scuola e dei servizi territoriali, la genitorialità come risorsa, supportandone la funzione educativa e facilitando la partecipazione delle famiglie ai progetti formativi. ß Organizzare servizi educativi per la crescita sociale, relazionale e cognitiva dei bambini fin dalla primissima infanzia (nidi, scuole dell?infanzia, centri gioco, punti di incontro genitori/bambini/educatori, centri per le famiglie) e realizzare, a scuola e in città, spazi di incontro in cui i più piccoli possano liberamente esprimere la loro creatività. ß Migliorare la normativa in favore dei bambini stranieri presenti sul territorio, monitorando e rilevando la condizione dell?infanzia e dell?adolescenza straniera residente, affrontando, nel pieno rispetto dei princìpi internazionali, le questioni: diritto di asilo, riconoscimento dello status di rifugiato, diritto al ricongiungimento familiare, permessi di soggiorno per i bambini non accompagnati, tratta internazionale e sfruttamento sessuale, garanzie in materia di lavoro minorile, assistenza e accoglienza, rimpatrio assistito con previsione obbligatoria di audizione del bambino circa la sua volontà di rimpatrio, acquisizione di informazioni specifiche sui bisogni e le domande di aiuto con potenziamento delle forme di mediazione culturale. ß Formare gli insegnanti, educatori e professionisti socio sanitari alle competenze relazionali, alla cultura dell?ascolto, al multiculturalismo ed alla comprensione ed all?uso di linguaggi non verbali per poter esercitare l?ascolto e il dialogo, anche con soggetti portatori di handicap. ß Monitorare e rilevare concretamente e costantemente, con nuovi strumenti di ricerca e procedure condivise, lo stato dell?infanzia e dell?adolescenza al fine di ottenere informazioni aggiornate, data la scarsità di dati ufficiali che riguardino i più piccoli ed ogni forma di loro sfruttamento. ß Riorganizzare i servizi sociali per l?infanzia e la famiglia promuovendo la formazione e l?aggiornamento integrato degli operatori socio-sanitari dei servizi territoriali, ridefinendo gli Osservatori regionali nell?ottica di un più attento e completo monitoraggio e sostenendo i Comitati degli Uffici provinciali delle Pubbliche Amministrazioni con Osservatori specifici sull?analisi dei servizi, della loro qualità e delle politiche per l?infanzia. ß Istituire servizi sociali d?emergenza per l?età evolutiva. In questa direzione i primi passi potrebbero essere mossi sia nell?ambito dell?elaborazione a livello regionale dei testi organici per le politiche sociali previsti dalla legge 8 novembre 2000, n. 328, sia attraverso lo scambio di feedback tra i già citati Comitati Provinciali per la Pubblica Amministrazione presso le Prefetture e la Direzione Generale dei Servizi Civili del Ministero degli Interni che li ha istituiti, dotandoli anche di compiti di organizzazione e monitoraggio delle situazioni territoriali. ß Attuare una politica nazionale per l?infanzia e l?adolescenza ?in linea con i princìpi della Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo? che potenzi in modo organico e coordinato le strutture familiari, educative, socio-sanitarie, culturali e ricreative per una concreta diminuzione delle disuguaglianze socio-economiche, anche con l?istituzione della figura del Garante per l?infanzia. ß Promuovere nel territorio una cultura dell?impresa attenta all?impegno nel sociale e, nello specifico, nell?investimento a lungo termine sui bambini some soggetti di diritto, attraverso una maggiore eticità negli intenti, nell?adozione di modelli economici e nella promozione pubblicitaria. ß Potenziare la ricerca e le strutture adeguate a prendere in carico bambini ed adolescenti con problemi di salute mentale, promuovendo gli aspetti della prevenzione, gli interventi di cura precoce e la verifica dell?efficacia dei trattamenti. ß Creare, all?interno delle strutture sanitarie, reparti di neuropsichiatria infantile onde evitare ricoveri in spazi comuni con adulti, monitorare ed incrementare le politiche nazionali per la valorizzazione dei Servizi socio-sanitari specializzati per i più giovani, con spazi dedicati specificamente all?ascolto. ß Riconoscere al bambino vittima di un reato il diritto di testimoniare in un contesto protetto, riducendogli le fonti di stress, raccogliendo la testimonianza in tempi brevi dal momento della denuncia, fornendo al giudice elementi chiari e incontrovertibili, nel rispetto delle regole del giusto processo; promuovere strade di prevenzione del disagio e della devianza minorile, evitando il più possibile interventi riparativi giudiziari ed estremi, che spesso si rivelano inefficaci. ß Istituire un Osservatorio Scientifico a tutela dei minori, per contribuire alla definizione di chiari criteri psicologico-giuridici e socioculturali, per il monitoraggio delle scene televisive con contenuti violenti, l?analisi dei loro effetti e la verifica delle violazioni; progettare nuove forme di pubblicità, che rispettino la crescita e la formazione dei bambini, veicolando messaggi positivi ed educativi; sollecitare l?Ordine Nazionale dei Giornalisti a sanzionare in maniera seria e costante le violazioni dei diritti dei minori da parte dei giornalisti; inserire il codice deontologico dei giornalisti nella formazione curricolare dei Corsi di Laurea di giornalismo; dare visibilità alle sanzioni applicate ad eventuali violazioni dei diritti dei minori in tutti i mass media, aumentare gli spazi televisivi dedicati ai bambini, se non attivare un canale unico tutto per loro; valorizzare i programmi di qualità già esistenti cercando anche di posizionarli negli orari più adatti alla fruizione; potenziare, all?interno di ogni rete televisiva, la figura professionale responsabile della programmazione rivolta ai minori; creare sistemi per la certificazione dei programmi attraverso l?apposizione di un marchio di qualità. ß Fornire a bambini, genitori ed insegnanti, tramite momenti di formazione offerti dagli operatori del settore, le conoscenze necessarie a sviluppare un approccio critico ai mass media. Contemporaneamente, proporre agli operatori del settore occasioni di formazione sulla promozione dei diritti dei giovani, a cura di specialisti delle associazioni che hanno maturato una solida esperienza in questo campo. ß Garantire l?accesso dei bambini e dei ragazzi alla rete e, contemporaneamente, potenziare la diffusione dei portali creati per i giovani fruitori della Rete, che consentano di filtrare o registrare i siti con i quali i minori si collegano ed in ogni caso che siano in grado di valorizzare le risorse e le opportunità offerte dalla rete. ß Promuovere la conoscenza e la diffusione della conoscenza delle risorse artistiche, naturali e culturali, del cinema e della letteratura per bambini e ragazzi nei suoi vari generi; incoraggiare la realizzazione di programmi radiofonici per i più giovani, che non siano solo a carattere musicale, ma anche educativo e culturale.


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