Formazione

Impronte digitali, il testo dell’emendamento

Il testo del discusso passaggio sui rilievi dattiloscopici, entrato nel ddl Bossi-Fini durante la discussione in Aula alla Camera

di Benedetta Verrini

Poche righe in tutto, ma l’emendamento approvato dall’Aula della Camera il 29 maggio 2002, durante l?esame dell’articolo 5 del ddl sull’immigrazione (che tratta del permesso di soggiorno), è destinato a tenere alta la tensione sul ddl Bossi-Fini. Si tratta del passaggio normativo che impone il rilievo delle impronte digitali a tutti gli extracomunitari, sia al momento della richiesta di rilascio del permesso di soggiorno che all’atto del rinnovo.
Il testo dell’emendamento è della Commissione Affari Costituzionali.
La norma, ovviamente, sarà operativa solo dopo l’approvazione dell’intero provvedimento Bossi- Fini da parte del Senato, che lo dovrà vagliare a partire dalla prossima settimana in seconda lettura. In quella sede, l’opposizione promette battaglia: in prima fila Ermete Realacci, presidente di Legambiente, che giovedì scorso, presentando l’iniziativa “Impronte per tutti o nessuno”, ha auspicato la possibilità di rivedere l’emendamento proprio nel passaggio a Palazzo Madama.  

Emendamento 5.110 della Commissione Affari Costituzionali Camera dei deputati. Approvato dall?Assemblea il 29.5.2002
 
Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
a-bis) dopo il comma 2, è inserito il seguente:
“2-bis. Lo straniero che richiede il permesso di soggiorno è sottoposto a rilievi fotodattiloscopici”.
Conseguentemente, al medesimo comma, dopo la lettera e), aggiungere la seguente:
e-bis) dopo il comma 4, è inserito il seguente:
“4-bis. Lo straniero che richiede il rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposto a rilievi fotodattiloscopici”.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.