Volontariato

Immigrazione: per l’Unhcr la Bossi-Fini non dà garanzie sull’asilo

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime profondo rammarico per la mancata approvazione di un emendamento alla legge sull'immigrazione

di Redazione

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime profondo rammarico per la mancata approvazione di un emendamento alla legge sull’immigrazione Bossi-Fini relativo all’introduzione di un ricorso effettivo – giurisdizionale o amministrativo – contro il respingimento in primo grado di una domanda d’asilo.

Il testo approvato ieri prevede la possibilità di riesame della decisione negativa da parte della stessa Commissione territoriale, con la sola aggiunta di un membro della Commissione nazionale per il diritto d’asilo. Tale procedura di riesame – ad avviso dell’UNHCR – non porterebbe alla revisione da parte di un organo diverso e indipendente da quello che ha emanato la decisione di prima istanza. Sin dall’inizio del dibattito parlamentare l’UNHCR aveva evidenziato come l’aspetto della diversità e dell’indipendenza dell’organo costituisca un elemento irrinunciabile in un contesto in cui una decisione errata potrebbe avere effetti gravi e irreparabili.

Inoltre, l’UNHCR esprime soddisfazione per l’istituzione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo che consentirà il consolidamento delle attività di assistenza e protezione a sostegno dei richiedenti asilo e rifugiati, già avviate con successo lo scorso anno nell’ambito del Programma Nazionale di Asilo.

L’UNHCR accoglie con favore anche l’introduzione della protezione umanitaria per coloro i quali, pur non rientrando nella definizione di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951, necessitano di una forma di protezione poichè in fuga da guerre o da violenze generalizzate.

L’UNHCR auspica che l’Italia si doti quanto prima di una legislazione organica in materia di asilo, anche in vista del processo europeo di armonizzazione e che in questo contesto siano introdotte adeguate garanzie procedurali in linea con gli standard internazionali.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.