Comitato editoriale

1.415 nuclei familiari aiutati dai Family Hub

È quanto emerge dai dati relativi al primo anno di attività del progetto multi-regionale promosso dal Gruppo Cooperativo Co&so e finanziato dall’Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile

di Redazione

La povertà educativa è una delle drammatiche sfide che l’Italia deve affrontare mettendo in campo tutti gli strumenti volti a risolverla. La risposta al bisogno non può venire solo dall’attore pubblico. Un esempio è il progetto “Family Hub: mondi per crescere” promosso dal Gruppo Cooperativo Co&so. Finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nel corso del suo primo anno di attività ha raggiunto significativi risultati nei 7 Comuni italiani ove ha operato e opera (Torino, Forlì, Firenze, Calenzano, Grosseto-Orbetello, Castelnuovo, Zagarolo, Policoro e Potenza). Nell’ambito del progetto sono state, infatti, coinvolte 21 scuole dell’infanzia, 32 nidi d’infanzia che hanno portato all’attivazione di 32 nuovi servizi integrativi a favore di 1.682 bambini di cui 115 di nuovo ingresso e 110 in situazione economica critica.

Passando ai gruppi familiari interessati nel primo anno del progetto “Family Hub” sono stati aiutati 1.415 nuclei familiari di cui 702 genitori singoli. Nello specifico per 211 di essi il coinvolgimento è stato in un’attività di restituzione non economica.

Il progetto “Family Hub” si caratterizza per l’offerta di due modelli di sportello: il primo orientato alla dimensione orientativa e primo accompagnamento ai servizi educativi e territoriali (come avviene a Torino, Zagarolo, Calenzano e Siena), il secondo sulla presa in carico e l’accompagnamento ai servizi sociosanitari ed educativi di situazioni di evidente fragilità genitoriale.
Gli hub attivati nel corso del primo anno di attività di “Family Hub” sono stati 8 e hanno raggiunto 186 famiglie.

All’interno del progetto “Family Hub” un ulteriore sviluppo si è avuto grazie a “Vacci-nati con la cultura”, attività condotta in tre diversi territori con modalità e target di età raggiunti (bambini 4 anni a Zagarolo e Torino), bambini di un anno e genitori (Torino) e l’intera fascia 0-6 a Forlì. Questa attività ha visto il coinvolgimento di 626 bambini e 437 nuclei familiari.

Proprio riguardo alle attività offerte dal progetto “Family Hub” emerge in particolare l’eterogeneità dei servizi attivati (tra essi centri bambini-genitori, servizi integrativi per soli bambini, servizi già strutturati in forma continuativa – a Torino e Forlì- oltre a sessioni in esterno aperte anche a non iscritti – come nel caso di Zagarolo – per giungere a proposte meno strutturate volte a permettere maggiore stabilità e continuità di fruizione (Firenze). In questo caso i nuclei familiari coinvolti sono stati 570 e 672 bambini.
Considerando invece gli eventi e outreach prodotti nel corso del primo anno di attività del progetto il coinvolgimento ha riguardato 230 bambini, 125 famiglie presenti su 3 territori.
In particolare gli eventi avevano come obiettivo la diffusione di conoscenze ed esperienze utili a migliorare il benessere del bambino e della famiglia.

Per Giuseppe Bruno presidente Cgm: «Family Hub è uno dei progetti a cui Cgm sta lavorando sul contrasto della “povertà educativa”. Siamo convinti che la povertà educativa, per certi versi più insidiosa di quella assoluta, debba essere affrontata a partire dalla primissima infanzia. Non è pensabile assistere oggi, negli anni venti del terzo millennio, a una paralizzante dispersione scolastica che affonda le sue radici in scarse o mal programmate azioni di sostegno educativo e culturale. Essere al fianco delle famiglie, sostenerle nel percorso di crescita familiare e genitoriale, significa individuare reali bisogni e poter concretizzare risposte efficaci, affinché si estenda l’accessibilità a tutti i livelli e si creino le condizioni per uno sviluppo sociale e culturale delle future generazioni. Intervenire sulla povertà educativa riduce i fattori di rischio che possono, nel tempo, divenire fragilità in età adulta».

«Nel progetto “Family Hub: mondi per crescere” è interessante notare come il partenariato coinvolto, numeroso ed espressione di competenze e caratterizzazioni territoriali differenti, sia in grado di creare reti e legami che mettono insieme pubblico e privato sociale, cultura ed educazione, sociale e sanitario, consapevoli che nello scambio tra modelli e strumenti differenti è possibile promuovere un welfare comunitario generativo» sottolinea Claudia Calafati, direttrice area educazione del Gruppo Cooperativo Co&so.