Welfare

Helpfreely, chi compra dona

Paolo Iabichino, executive creative director del Gruppo Ogilvy & Mater Italia, nella sua rubrica Invertising sul magazine in distribuzione racconta la “free fundraising revolution”, la soluzione definitiva per coniugare il mondo degli acquisti online con quello delle donazioni non profit

di Paolo Iabichino

Arriva dalla Spagna, quella che gli stessi ideatori chiamano la “free fundraising revolution”, la soluzione definitiva per coniugare il mondo degli acquisti online con quello delle donazioni non profit.


Helpfreely.org, infatti, è la piattaforma digitale che da circa un anno e mezzo mette in contatto gli e-commerce con le associazioni che hanno aderito e che sono quasi duemila a livello internazionale, con più di 150 organizzazioni italiane.

I nomi che hanno scelto di entrare a far parte di Helpfreely sono brand di tutto rispetto e sono tra i protagonisti mondiali dell’e-commerce: ebay, Zalando, Groupon, Feltrinelli, Expedia, sono i partner di questa straordinaria iniziativa che devolvono una minima percentuale del loro ricavato in beneficenza, a favore dell’ente scelto dall’utente.

Il meccanismo è molto semplice e soprattutto fa partire una donazione che non pesa sulle tasche di chi dona, s’inserisce al termine di una normale transazione economica sulle diverse piattaforme e-commerce e in maniera molto semplice devolve parte dello scontrino in maniera benefica.

Tutto quello che deve fare il
donatore è registrarsi alla piattaforma
e scaricare un’applicazione che è possibile installare direttamente sui principali browser di navigazione. Supponiamo che il nostro utente stia prenotando una camera d’albergo su Booking (uno dei partner di Helpfreely che arriva a donare il 7% del valore della transazione), si è ovviamente registrato e ha scelto la sua onlus, al momento del pagamento una piccola parte della sua spesa viene donata automaticamente e senza alcun costo aggiuntivo, sono infatti i negozi online a rinunciare a una piccola fetta di guadagno, convertendo un investimento che altrimenti avrebbero speso in pubblicità, che non è più l’anima del commercio, se il commercio almeno quello elettronico incontra la sua anima.


Nella foto di copertina il team di Helpfreely

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