Famiglia

Il decreto 1927 in aula. Ma Rutelli lo sa?

Il leader della Margherita lancia la campagna contro l'ipotesi del porto d'armi per tutti ma dimentica la 185.

di Gabriella Meroni

Nessuno pensi di presentarsi in Parlamento per proporre che si possa comprare una pistola come si compra un?aspirina». Così parlò Francesco Rutelli il 16 maggio, lanciando la mobilitazione della Margherita contro l?ipotesi del ministro della Difesa, Antonio Martino di facilitare l?accesso al porto d?armi in Italia. L?ipotesi, abbiamo detto, e non a caso: dopo le (criticatissime) parole del ministro, infatti, nessuna iniziativa parlamentare è stata presa sull?argomento, e meno che mai si è parlato di una legge che faciliti l?acquisto e l?utilizzo di armi. E meno male. Assai poco ipotetico, invece, è il disegno di legge 1927 che viene votato il 29 maggio e che, se approvato, cancellerà molti controlli sulle esportazioni italiane di armamenti. Pensate che Rutelli ne abbia accennato, convocando i giornalisti per annunciare la sua fiera battaglia contro la legge Martino (che rimane, per fortuna, un vagheggiamento)? Indovinato: non ne ha accennato. Ha picchiato duro, invece, contro il concetto di ?illusoria autodifesa? contro la criminalità, e ha ribadito che «sulle armi l?Italia rischia di prendere una strada sbagliata». Certo, gentile onorevole, ma a causa di un dissennato ddl che il suo partito, come tutti gli altri, ha combattuto per ora, soltanto a parole. Intanto, la data della votazione si avvicina: lunedì 27 maggio infatti il provvedimento va in aula alla Camera, ed entro mercoledì 29 deve essere respinto o approvato. Per far sentire ai parlamentari il peso di questa decisione, la campagna ?Fermiamo i mercanti di morte? sostenuta anche da Vita ha organizzato per il 29 un presidio davanti a Montecitorio dalle 14.30 (per informazioni e adesioni, tel. 06.44901, riferimento Emilio Emmolo). Ci sarà anche Rutelli?


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