Volontariato
Apre l’Help Center anti discriminazione
Operativo dal 20 gennaio, lo sportello multimediale della Casa dei Diritti. Sarà gestito da volontari e offrirà ascolto, informazioni e supporto psicologico e legale professionale gratuito a chi subisce discriminazioni per origine etnica, orientamento sessuale e identità di genere, disabilità e fragilità
di Redazione
L’orientamento sessuale, l’identità di genere, l’origine etnica e religiosa, la disabilità fisica continuano a essere ancora oggi un motivo di discriminazione che generano in chi ne è vittima ripercussioni socio-psicologiche. Nasce per rispondere a questo problema sociale l’Help Center Anti Discriminazione della Casa dei Diritti di Milano, uno sportello multimediale che dal 20 gennaio offrirà un ascolto attento e un aiuto concreto e specializzato attraverso un Numero Verde (800-768049), una chat protetta sul sito www.aiutoantidiscriminazione.net e una mail dedicata.
L’Help Center Anti Discriminazione nasce dal lavoro congiunto di Associazione Amici della Casa dei Diritti che ha unito in cordata i partner Telemaco Milano di Jonas Onlus, A.GE.D.O. Milano Onlus, Associazione Energie Sociali Jesurum, Associazione Pons – Accademia di formazione in arti e prassi psicologiche, Associazione Lo Sbuffo, Associazione Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, Soccorso Rosa Onlus. Il progetto è stato finanziato dal Comune di Milano con Fondi ministeriali ex legge 285/1997, per progetti rivolti a bambine/i e ragazze/i della Città di Milano, all’interno del progetto istituzionale dell’Area Territorialità della Direzione Politiche Sociali “Cultura della legalità e azioni anti discriminazione”.
«La Casa dei Diritti», dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti, «è nata con l’obiettivo di rappresentare un polo unico per l’affermazione dei diritti di tutti, ma anche per la difesa di quelli che ogni giorno vengono violati. Ecco perché acquista molto senso il fatto che l’help center trova la sua partenza proprio in via De Amicis, in una città che, anche grazie a iniziative come questa, ha scelto di stare dalla parte di chi viene discriminato ed escluso. Il percorso avviato da chi mi ha preceduto afferma che non possiamo limitarci a dichiarazioni o prese di posizione simboliche, ma che abbiamo bisogno, anche e soprattutto, di azioni concrete che possono aiutare i cittadini a non sentirsi soli in questa battaglia di civiltà».
Le vittime sono soprattutto giovani, esposti a offese nel mondo virtuale dei social network e in quello reale di tutti i giorni. Sui posti di lavoro, nella vita privata, nei luoghi di aggregazione, dove spesso chi è colpito non sa come far valere i propri diritti o come gestire le situazioni critiche e uscire dalle zone buie dove si viene intrappolati.
Per parlare soprattutto ai giovani l’Help Center Anti Discriminazione ha scelto di puntare su volontari formati in un ciclo di incontri universitari e di usare dei canali di comunicazione “smart”. «L’Help Center si basa su due principi di fondo. Il primo, la capacità di adattarci alle forme di comunicazione che usano i più giovani per dirsi ciò che di più delicato e più difficile gli succede, usando chat, e-mail e numero verde, che rendono la comunicazione con i volontari immediata e fluida. Seconda novità, per la prima volta l’help center non si ferma alla risposta, pure fondamentale, dei volontari, ma ha alle spalle un Comune attivo contro le discriminazioni e un supporto professionale dedicato sia legale sia psicologico», spiega Mauro Grimoldi presidente della Casa dei Diritti.
Le richieste di aiuto saranno gestite nel primo contatto da un gruppo di volontari coordinati dall'Associazione Lo Sbuffo, che offriranno ai cittadini informazioni e orientamento, indirizzandoli, se necessario, verso un supporto professionale gratuito con un team di psicologi di Telemaco Milano – a disposizione per colloqui e consulenze individuali – e un team di avvocati di Soccorso Rosa per pareri legali.
«La violenza contro le donne, le minoranze migranti, le persone omosessuali ha sempre una matrice razzista. È un attentato contro la libertà irriducibile dell’altro di migrare, di amare, o semplicemente di esistere, che tradisce una paura atavica, quella dell’estraneo, dell’intruso, di quella minoranza che in quanto ‘diversa’ mina l’identità naturale, la “razza pura”. È, questa, una posizione regredita, nucleo psichico di quella proiezione del male all’esterno che dà origine ai fascismi nelle diverse forme», sottolinea lo psicologo Massimo Recalcati presidente di Jonas Onlus che partecipa al progetto offrendo assistenza psicologica.
«La lotta alla discriminazione è una battaglia da sostenere oggi più che mai. Nella nostra società siamo lontani, infatti, dall'accettare davvero la diversità. Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: sui posti di lavoro come nelle scuole, nel mondo dello sport ma anche nel vissuto quotidiano. Non ritengo che la propria condizione personale sia portabandiera di qualsivoglia diritto. Ma è un diritto fondamentale di ogni persona essere accettata a prescindere dal suo status politico, dall’identità di genere o, a maggior ragione, se è vittima di ingiuste violenze», sottolinea Michela Jesurum fondatrice di Energie Sociali Jesurum fra i promotori di questo progetto.
I volontari, formati fra ottobre e dicembre 2019, copriranno il servizio dell’Help Center Anti Discriminazione rispondendo via telefono, chat o e-mail. Inoltre, dal lavoro dei volontari nasceranno eventi di sensibilizzazione, seminari aperti al pubblico, attività di divulgazione sui rischi delle discriminazioni e sulle modalità per difendersi o difendere i propri cari.
Immagine in apertura da ufficio stampa
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