Welfare

Immigrati: il 69% dei laureati fa lavori umili

Per i paesi dell' Africa a sud del Sahara si tratta quindi di una vera e propria fuga di cervelli da cui pero' l' Italia non trae alcun beneficio

di Gabriella Meroni

L’ espressione di fastidio che molti italiani provano quando ad un semaforo sono intercettati da un ‘vu lava” potrebbe svanire sapendo che il lavaggio del parabrezza ci viene offerto da un ingegnere o un laureato in medicina, da un architetto o da un tecnico meccanico. E’ assai piu’ frequente di quanto si pensi, infatti, che l’ extracomunitario che scarica casse al mercato ortofrutticolo, quello che ci avvicina per venderci borse o che sta nella cucina di un ristorante abbia una laurea in tasca che, a fini lavorativi, in Italia vale come carta straccia. Una indagine commissionata dalla Regione Toscana al laboratorio scienze della cittadinanza (Gruppo Cerfe), ancora in corso, ha gia’ dimostrato che il 69% degli immigrati extracomunitari con un elevato livello di istruzione, quindi in possesso di laurea o diploma, svolge nel nostro paese lavori umili o umilissimi, sottraendo all’ Italia forza lavoro qualificata e regredendo dal loro livello d’istruzione originario. Dall’indagine, presentata oggi in un convegno, emerge che la percentuale di immigrati con diplomi forti e’ particolarmente rilevante tra gli asiatici (66,7%) e tra gli africani subsahariani (55%). Inoltre il 10,1% degli immigrati laureati e’ in possesso di un ulteriore titolo di studio post laurea, ottenuto o nel paese di origine o in Italia o in un terzo paese. Anche in questo caso la percentuale premia gli africani subsahariani (15,2%), mentre coloro che hanno un diploma postlaurea sono decisamente inferiori tra gli immigrati dall’ Europa dell’ est (5,7%). Per i paesi dell’ Africa a sud del Sahara si tratta quindi di una vera e propria fuga di cervelli da cui pero’ l’ Italia non trae alcun beneficio. L’ indagine dimostra infatti che a fronte di un 1% di immigrati, operai non specializzati nel paese d’ origine, corrisponde un 34,8% di immigrati occupati in Italia con questa qualifica, mentre la percentuale di tecnici, amministrativi, immigrati intellettuali ad elevata qualificazione si riduce dal 32% del paese d’ origine al 15,7% in Italia. Anche guardando al reddito si capisce come gli immigrati extracomunitari siano sottoutilizzati nel nostro paese. Il 51,4% dei laureati ha dichiarato di guadagnare meno di 777,68 euro al mese e solo il 10,1% guadagna piu’ di 1.291,14 euro al mese. Secondo quanto messo in luce dall’ indagine tra le principali barriere che gli immigrati incontrano nel percorso d’ inserimento professionale in Italia, la prima e’ il mancato riconoscimento del titolo di studio (la laurea non e’ stata riconosciuta al 58% degli uomini ed al 76,6% delle donne). La ricerca ha comportato la realizzazione di 285 interviste a immigrati, di cui 135 diplomati e 150 laureati, campione che viene considerato statisticamente rappresentativo non solo della popolazione di immigrati in Toscana, ma anche nel resto d’ Italia.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA