Welfare

Goel ancora nel mirino della ‘ndrangheta

Danneggiato per oltre 20mila euro l’albergo confiscato alla mafia che sarebbe dovuto diventare un ostello per la gioventù. Il presidente Linarello: «l’accaduto ci motiva a prodigarci per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e avviare prima possibile l'attività»

di Lorenzo Maria Alvaro

«Tutta la comunità di GOEL è fermamente decisa ad andare avanti e a non indietreggiare minimamente». Così Vincenzo Linarello, presidente di GOEL Gruppo Cooperativo ha commentato l’ennesimo atto intimidatorio di cui la realtà scoiale che presiede è stata vittima.



Ignoti infatti hanno danneggiato a Locri un albergo confiscato alla 'ndrangheta oltre dieci anni fa ed assegnato, per la gestione, dal comune di Locri alla cooperativa Goel, attiva anche nel campo della moda e del food. «L'albergo, che doveva diventare un ostello per la gioventù», spiegano da Goel, «ha subito il furto della caldaia e del gruppo di pressurizzazione dell'impianto idrico con fuoriuscita in tutti i locali di acqua, con danni stimabili per oltre ventimila euro».

«L'atto criminale», chiariscono dalla cooperativa, «si è verificato a poco più di una settimana dall'assegnazione della struttura da parte del Comune di Locri alla nostra cooperativa, dopo che un primo tentativo di gara pubblica indetto dal comune era andato deserto».

«Questo atto criminale», ha sottolineato Linarello, «ci motiva a prodigarci per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e avviare prima possibile l'attività dell'ostello, non a caso ribattezzato “Locride”. L'ostello è infatti un simbolo: la 'ndrangheta fa alla Locride ciò che gli autori di questo atto criminale hanno fatto a questo ostello: distrugge e ostacola ogni possibilità di lavoro per la gente e di sviluppo per il territorio. GOEL, invece, sta al fianco della gente, creando ogni giorno, dal nulla, speranza e lavoro"». Anche il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, è intervenuto con fermezza sulla vicenda: «Siamo sconfortati, avviliti, ma non disposti a fare sconti a nessuno».

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