Cultura

Da Anish Kapoor 1 milione di dollari per i rifugiati

Il grande artista di origine indiane ha devoluto interamente il denaro ricevuto con il Genesis Prize ad associazioni ebraiche impegnate nell’accoglienza ai migranti. Poche settimane fa aveva prodotto un manifesto anti Trump

di Giuseppe Frangi

Anish Kapoor è uno dei più famosi artisti al mondo. È di origini indiane, anche se oggi è cittadino britannico. Per questo al tema delle migrazioni è particolarmente sensibile: nel settembre del 2015 aveva organizzato una manifestazione, coinvolgendo tanti artisti come lui, percorrendo il centro di Londra con addosso una coperta, oggetto simbolo della condizione dei migranti. Oggi Kapoor torna alla ribalta per la decisione di devolvere il denaro ricevuto per aver vinto The Genesis Prize, definito come il premio Nobel ebreo, in aiuto dei rifugiati. Il premio non è cosa da poco: si tratta di un milione di dollari (più del Nobel stesso).


«L’identità e la storia ebraica sono stati testimoni di cosa significhino la persecuzione e l’indifferenza», ha spiegato al quotidiano inglese Guardian il grande artista. «Più volte, abbiamo dovuto riprendere possesso di noi stessi e ricostruire le nostre comunità. Come eredi e portatori di valori ebraici è ingiusto, di conseguenza, per noi di ignorare la situazione di persone che sono perseguitate, che hanno perso tutto e hanno dovuto fuggire dai loro paesi perché in pericolo di vita».

«Sono un artista, non un politico, e sento di dover alzare la voce contro l'indifferenza per la sofferenza degli altri», ha continuato Kapoor. «Ci sono più di 60 milioni di rifugiati nel mondo di oggi, qualunque sia la geografia dello spostamento della crisi dei rifugiati è proprio qui a casa nostra … Il loro benessere è il nostro benessere; loro disperazione è la nostra».

Kapoor pochi giorni fa si era reso protagonista di un’azione artistica polemica contro il nuovo presidente americano Donald Trump. Un’azione che aveva ancora a tema la questione dei migranti. Kapoor ha ripreso un celebre manifesto di uno dei più carismatici artisti del 90, Joseph Bueys, che nel 1974 sopra una propria immagine aveva tracciato lo slogan «I Like America and America Likes Me», Ora Kapoor ha stampato il negativo del proprio ritratto, ribaltando lo slogan I Like America and America Doesn’t Like Me, scritto con un carattere pseudo Antiqua–Fraktur che richiama le scritte del nazismo.

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