Famiglia

Campania: aumentano i reati minorili

E si abbassa l'età di chi li commette

di Gabriella Meroni

Allarma l’ aumento della criminalita’ minorile a Napoli ed in Campania. Non cresce solo il numero dei reati commessi da giovani sotto i 18 anni, ma la recidivita’. ”Sembra che in Campania – afferma Amato Lamberti, presidente dell’ amministrazione provinciale e fondatore dell’ Osservatorio sulla camorra e l’ illegalita’ – funzioni una scuola del crimine. Anzi, sembra che ci siano dei corsi di formazione professionale”. ”La criminalita’ minorile, che fino a poco fa sembrava un fenomeno urbano – aggiunge Lamberti – in provincia esteso solo a qualche Comune come Torre Annunziata oggi e’ un fenomeno piuttosto generalizzato nell’ intera provincia di Napoli, che si allarga all’ agro nocerino-sarnese e nell’ area aversana. Si abbassa l’ eta’ dei criminali. Abbiamo 16 enni che sparano tra i minori, ed i sicari della camorra hanno 20 anni o poco piu”’. Il presidente della Provincia di Napoli punta il dito anche sui limiti del sistema di recupero dei minori. ”Il circuito minorile e’ poco strutturato per i reati gravi. I centri esistenti, come quella di Nisida, che ospita non piu’ di 25-30 ragazzi, sono capaci di gestire i soggetti che ospitano per non piu’ di un anno”. Per studiare il fenomeno della criminalita’ minorile ed individuare forme di intervento la Provincia di Napoli ha sottoscritto un protocollo d’ intesa con il Ministero della Giustizia che e’ stato illustrato questa mattina a S. Maria La Nova dal responsabile del Centro giustizia minorile di Napoli, Sandro Forlani, e dal responsabile dell’ Osservatorio sull’ illegalita’ e la camorra, Lucia Rea. Un tavolo permanente di consultazione sara’ istituito tra Provincia e Centro giustizia minorile di Napoli, e verra’ costituito uno staff di lavoro per fare formazione e ricerca, oltre ad un monitoraggio del territorio, sul fenomeno della criminalita’ tra i minori.


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