Formazione
Incidenti mortali in calo in Italia dopo la legge sull’omicidio stradale
Un uomo uccide l'investitore della moglie, e in Italia si riaccende il dibattito sulle sanzioni contro i pirati della strada. dal 2015 è in vigore la nuova normativa che ha introdotto norme più severe, e i numeri dicono che ha funzionato, riducendo i morti. Ma alle associazioni dei famigliari delle vittime non basta
Incidenti stradali mortali in calo in Italia dopo l’introduzione della legge sull’omicidio stradale. Lo dicono i numeri, che certificano come nel periodo 25 marzo-31 dicembre 2016 gli incidenti stradali siano calati del 3,1%, i feriti del 3,7% e i morti addirittura del 6,7%, a riprova del fatto che la legge inizia a funzionare. Non era andata così nel 2015, quando vennero registrati 3.428 morti, in crescita dell’1,4% rispetto all’anno precedente.
La legge sull’omicidio stradale rappresenta una grande vittoria delle associazioni, in primis l’Associazione Italiana Familiari e vittime della strada (Aifvs). Il cui obiettivo è sollecitare un cambiamento nei comportamenti per ridurre gli incidenti, ma anche assistere psicologicamente e legalmente le vittime nel dopo-incidente. E proprio nel giorno in cui la cronaca fa registrare un drammatico omicidio compiuto per vendetta dal marito di una donna investita, non si fermano gli appelli dell’Aifvs alle autorità «perché svolgano indagini accurate per assicurare verità e giustizie e infine affinché garantiscano celerità e rigore nei processi per rendere credibile la giustizia». Per trattare il problema delle stragi statali, al fine di prevenirle e assicurare un adeguato soccorso, l’Associazione ha lanciato da tempo una petizione che chiede il riconoscimento della Giornata della Memoria delle Vittime della Strada (da celebrarsi nella terza domenica di novembre) con l’intento di «compiere gli ulteriori passi a favore della prevenzione, per salvaguardare il valore della vita, della salute, della verità, della giustizia per tutti, a partire dalle vittime: perché non ci siano né vittime e né imputati». Una proposta di legge in questo senso è già stata depositata dall’on. Emiliano Minnucci; firmare è comunque possibile sul sito dell’Aifvs
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