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Debutta l’Ebay solidale
Un sito, voluto da due ex della Banca mondiale, che fa incontrare chi inventa e chi finanzia il sociale
Chi ha bisogno della Banca mondiale e dell?Unione europea per lanciare nuovi progetti di sviluppo? Se state per rispondere le ong e i Paesi poveri, evidentemente non avete mai sentito parlare di Dennis Whittle e Mari Kuraishi, due pentiti della Banca mondiale. Dopo 14 anni alla testa del suo dipartimento per le Innovazioni, frustrati dagli ostacoli burocratici imposti alla società civile, a fine 2000 hanno dato le dimissioni e creato DevelopmentSpace. Un portale di Internet in cui fare incontrare l?offerta di buone idee sociali e i finanziamenti per realizzarle, che ha debuttato all?inizio dell?anno ed è subito stato ribattezzato l?Ebay dell?aiuto allo sviluppo.
Come il famoso portale di aste online, DevelomentSpace offre agli internauti che vogliono acquistare qualcosa, la possibilità di trattare direttamente col venditore. L?unica differenza è che ?vende? solo idee e progetti ad alto impatto sociale o ambientale. Inviati a Dennis e Mari da ong, associazioni e singoli individui da ogni parte del mondo. Finanziati da chiunque abbia voglia di investire sulla lotta alla povertà e al digital divide: istituzioni internazionali, venture capitalist e cittadini qualunque desiderosi di sostenere anche solo piccole parti di progetti di sviluppo.
Un sistema che funziona: «Nei primi due mesi di attività abbiamo ricevuto proposte da oltre 30 Paesi e le migliori hanno trovato un finanziatore in meno di due settimane», hanno dichiarato al Financial Times i fondatori di DevelopmentSpace. Il segreto di questo successo? Semplice: i due ex economisti della Banca mondiale hanno tagliato tutte le operazioni che normalmente costringono le ong ad attendere mesi e mesi prima di ottenere un finanziamento: bandi di gara, selezioni internazionali, presentazione di garanzie per la concessione del denaro.
Su DevelopmentSpace tutto è più immediato e lineare. Il sito è diviso in tre sezioni dedicate, rispettivamente, agli innovatori sociali, ai finanziatori e ai service provider che vogliono partecipare alla realizzazione dei progetti. Chi vuole proporre un?idea, clicca sulla sezione del sito riservata agli innovatori e viene guidato passo dopo passo nella compilazione di un business plan sociale in cui indicare obiettivi del progetto e capitale necessario per realizzarlo. Gli aspiranti finanziatori, invece, non hanno che da scegliere un?idea da sostenere. Digitando in un apposito motore di ricerca il nome del Paese o del settore in cui vogliono investire oppure consultando un database di idee sociali diviso in categorie.
Copyright e sistemi di protezione delle idee, ovviamente, qui non sono neanche presi in considerazione. DevelopmentSpace, che è uno dei tanti servizi offerti dalla compagnia ManyFutures Inc fondata da Dennis e Mari coinvolgendo numerose associazioni del Nord e Sud del mondo, è un progetto open source. Proprio come la Global Ideas Bank, un?altra banca di buone idee sociali creata su Internet dall?Institute for Social Innovations di Londra. Un progetto non profit al 100%, sostenuto fra gli altri dall?imprenditrice Anita Roddick, la fondatrice del Body Shop, che ogni anno mette in palio mille sterline per la migliore idea sociale e non tecnologica depositata sul suo sito.
Info:
www.developmentspace.com
www.globalideasbank.org
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Shopping centre indigeno.Per combattere la disoccupazione fra gli indigeni del Chile, la Fundacion Chol-Chol incoraggia le donne a vendere su Internet lavori fatti a mano. Vuole costruire uno shopping centre virtuale, gestito da indigeni appositamente formati, che sia anche un museo della cultura Mapuche.
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Energia solare per il Buthan. L?85% dei 600mila abitanti del Buthan vive in villaggi senza elettricità. Su richiesta del governo, il Solar Electric Light Fund sta costruendo un progetto pilota nella Phobjikha Valley per dimostrare che l?energia solare può essere una soluzione economica a inquinamento zero.
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Training sull?Hiv per le imprenditrici nepalesi. Dal 1999, l?ong Pac promuove l?ingresso delle donne nel mondo del lavoro attraverso il microcredito. Ha aiutato 125mila donne a diventare imprenditrici e ora vuole creare per loro, assieme alla charity Freedom for Hunger, delle opportunità di formazione sull?Hiv e la salute. Ha bisogno di finanziamenti per realizzare dépliant e corsi di formazione.
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