Welfare

Due anni per scoprire di aver perso il finanziamento

Carenza di informazioni sulle procedure

di Redazione

Il sistema delle informazioni sui progetti comunitari è spesso carente. In Toscana ne ha fatto le spese un?impresa commerciale che ha perso un contributo comunitario per un termine non rispettato perché ignorato dagli operatori. La vicenda inizia quando questa impresa risulta aggiudicataria di un contributo in conto capitale perché in possesso dei requisiti previsti dalla Regione in esecuzione di un regolamento Cee. Con delibera di Giunta, venne stabilito che l?erogazione effettiva sarebbe avvenuta dopo l?attestazione alla Regione, da parte dell?istituto di credito finanziatore, della effettuazione dell?investimento in maniera conforme alla richiesta. L?istituto di credito, con cui l?impresa aveva stipulato il contratto di mutuo, fornì alla Regione questa attestazione in ritardo di due giorni rispetto ad un termine, considerato perentorio per comprovare la conclusione dell?azione, che non risultava né dal bando, né dalle note inviate dalla Regione all?istituto di credito durante lo svolgimento della pratica. Il fatto ancora più sconcertante è che due anni dopo la pubblicazione degli elenchi delle imprese ammesse al finanziamento, l?impresa era ancora in attesa della erogazione del contributo perché non era stata informata di quanto accaduto. Solo davanti ad una esplicita richiesta, la Regione riferì ai rappresentanti dell?impresa dell?esistenza di un termine che, sebbene non rispettato per soli due giorni, aveva compromesso l?attesa erogazione. Solo dopo l?intervento del Difensore civico è stato accertato che il termine era stato stabilito in forza di una decisione della Commissione europea di cui però non risultava traccia nella documentazione dell?impresa né dell?istituto di credito. Si tratta di un caso che, sebbene isolato, come tiene a sottolineare Romano Fantappiè, è sintomatico dell?attenzione che deve essere posta a questi fondi comunitari divenuti ormai la più importante forma di finanziamento. a cura di Romano Fantappié


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA