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Juice WRLD, il grido dei nostri figli che cade nel silenzio

Il trapper americano è morto nel weekend a 21 anni per un attacco epilettico, probabilmente causato dall’abuso di sostanze. È solo l’ultimo di una lunga lista. Ma quello che viene definito “mondo adulto” sembra non curarsi dell’ecatombe di una generazione

di Lorenzo Maria Alvaro

Smoke Dawg (21 anni), Lil Jojo (19 anni), Lil Phat (19 anni), M Bone (22 anni), Freddy E (22 anni), Slim Dunkin (21 anni), Jimmy Wopo (21 anni). Cosa accomuna questi nomi? Sono i nickname di trapper americani, giovani e morti tra i 19 e i 22 anni. Uccisi dalle armi o dalle droghe. Un elenco che potrebbe essere lunghissimo, se si considerassero anche tutti quei ragazzi mancati prima di ricevere un contratto discografico o una chance seria per fare musica.

Nel weekend ad aggiungersi alla lista c’è stato Juice WRLD, tra i primi cinque artisti uomini più ascoltati dal pubblico USA nel 2019. Un nome importante le cui cause della morte non sono ancora chiare. Si parla di una crisi epilettica ma gli inquirenti indagano perché è forte il sospetto che possa centrare l’abuso di sostanze.

Juice Wrld, al secolo Jarad Anthony Higgins, è diventato famoso, tra le altre cose per aver scritto una canzone in memoria di altri due colleghi mancati giovanissimi: Lil Peep e XXXTentacion.

Il primo, considerato il padre del rap post-emo revival, è morto per overdose durante il suo tour. Un decesso particolarmente sconvolgente perché la sua morte è stata involontariamente documentata da un suo amico su Snapchat.

https://www.youtube.com/watch?v=BdY9Jsx4lXg

XXX invece è morto ucciso nella sua macchina a colpi di arma da fuoco.

Nel pezzo a loro dedicato Juice canta parole che rilette ora mettono i brividi: «Tutte le leggende cadono nel diventarlo, cruda verità, morendo giovane, giovane demone», canta, «cos'è il Club dei 27? Non riusciamo a farcela oltre i 21», e ancora, «mi dicono che sarò una leggenda, ora non voglio quel titolo, perché sembra che tutte le leggende muoiano».


Un testo lucidissimo, anche nell’evidenziare la confusione, la difficoltà a mettere a fuoco («la mia mente è annebbiata, sono così confuso… … Non c'è niente come il sentimento di incertezza, l'inquietudine del silenzio»), che dimostra come questi ragazzini siano molto lontani dallo stereotipo e dalle etichette che gli sono state affibbiate.

Il riferimento del testo al Club dei 27, cioè a quei grandi artisti del mondo rock morti a quell’età (Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Kurt Cobain tra gli altri) a mio avviso è un vero atto d’accusa.

Il cosiddetto “mondo degli adulti” – quello fatto di genitori, insegnanti, preti, docenti, educatori – ha fatto di quei giovani vere e proprie leggende, ammantandole di mistero e fascino grazie anche alla perniciosa retorica sulle droghe come strumento di elevazione e trascendenza utili all’atto creativo. Oggi quegli stessi adulti non solo non si interessano di questa ecatombe di giovanissimi, che non riguarda sola l’america e non riguarda solo i trapper, ma addirittura non ascoltano né prendono sul serio quel grido di aiuto che si leva in ogni loro testo.

L’identikit del trapper di oggi è profondamente simile a l’identikit generico che fanno gli esperti di dipendenze quando parlano dei giovani con cui lavorano. Ragazzi molto intelligenti e sensibili, confusi, abbandonati dagli adulti, figli di una società cinica e individualista, che si rifugiano nelle sostanze. Dipendenze molto più pericolose di prima perché plurime (tecnicamente si parla di polidipendenza con mix di droghe, psicofarmaci e ansiolitici). Un uso delle droghe votato allo stordimento e alla cancellazione del dolore e della paura. Qualcosa di molto simile all’eroina degli anni ’90. Niente a che vedere con la coca e lo sballo per divertirsi.

Solo che mentre l’eroina creava zombie che invadevano lo spazio comune, con ragazzi giovani e meno giovani che morivano sotto gli occhi di tutti, per strada, oggi il disagio, la tossicodipendenza e anche la morte, avvengono nell’intimità. O al massimo in qualche luogo isolato e lontano come il boschetto di Rogoredo. Ecco perché mentre negli anni ‘80 all’emergenza eroina fu dichiarata una guerra senza quartiere, sia legale che educativa, oggi la società sembra quasi intorpidita. Nessuno ne parla e nessuno sembra curarsi di quello che succede.

Juice WRLD in Legends si chiede «il crudele freddo mondo, a cosa sta arrivando?». A questa domanda il “mondo degli adulti” deve dare una risposta.


Il testo integrale tradotto di Legends di Juice WRLD

Di solito non parlo di queste cose
Ma nessun altro ne parlerà
(Daytrip l’ha portato a 10)

Di solito ho una risposta alla domanda
Ma stavoltà resterò zitto, stavolta
Niente è come la sensazione di incertezza, l’angoscia del silenzio
Stavolta è stato così inaspettato
L’ultima volta era per le droghe che aveva mischiato
Tutte le leggende cadono nel diventarlo
Amara verità, morti giovani, giovani demoni

Cos’è il club dei 27enni?
Noi non sopravviveremo ai 21 anni
Ultimamente sono vittima della paranoia
Perciò devo avere sempre con me una pistola
Cavolo, è questo il mondo in cui viviamo oggi
Sì aspettate, statemi a sentire

Mi dicono che diventerò una leggenda
Non lo voglio quel titolo adesso
Perché sembra che tutte le leggende scompaiano
Perché cazzo sta succedendo questo?

Sto cercando di uscirne
Sto cercando di cambiare il mondo
Sto cercando di uscirci
Sto cercando di prendermi la tua ragazza
Soprattutto sto cercando di cambiare il mondo
Magari tirarmela con diamanti e perle, sì

Di solito ho una risposta alla domanda
Ma stavoltà resterò zitto, stavolta
Niente è come la sensazione di incertezza, l’angoscia del silenzio
Stavolta è stato così inaspettato
L’ultima volta era per le droghe che aveva mischiato
Tutte le leggende cadono nel processo
Amara verità, morti giovani, giovani demoni

Ho la mente offuscata, sono così confuso
Continuiamo a perdere le nostre leggende
Per mano di questo freddo mondo crudele
Che cosa sta diventando?
La fine del mondo, sta forse arrivando da un momento all’altro?

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