Mondo
Corridoi umanitari, dopo l’Italia arriva il sì della Francia
Il ministro francese annuncia una prossima intesa con Federazione protestante di Francia, Caritas, Comunità di Sant'Egidio e Conferenza episcopale. Il modello da seguire è quello italiano, che nell'ultimo anno ha portato 500 siriani in Italia
Dopo le 500 persone siriane arrivate in Italia nell'ultimo anno, prima e finora unica esperienza vera e propria di corridoi umanitari europei, portata avanti dalla società civile (Comunità di Sant'Egidio, Tavola valdese, Comunità Papa Giovanni XXIII) con il beneplacito dei ministeri italiani di Interno ed Esteri, ora anche la Francia sembra seguire l'unica strada oggi efficace per evitare ai profughi la roulette russa del viaggio con i barconi nel mar Mediterraneo.
L'apertura della Francia sul tema arriva direttamente dal primo ministro Bernard Cazeneuve, che, come riporta Onuitalia, ha appoggiato l'iniziativa che prevede come enti promotori la Fpf, Federazione protestante di Francia, la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas francese e la Conferenza episcopale di Francia. Iniziativa che verrà messa nero su bianco con un accordo nelle prossime settimane.
A sua volta, nella stessa occasione (gli auguri istituzionali di inizio anno alla Cité de refuge di Parigi) nel suo saluto al primo ministro francese, il presidente della Fpf, pastore François Clavairoly, ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa con il governo francese per l’accoglienza di profughi da parte della stessa Federazione protestante e della Comunità di Sant’Egidio.
Nel frattempo c'è una prossima novità anche per i corridoi umanitari italiani, a cui di recente ha aderito anche la Cei, Conferenza episcopale italiana: tra fine gennaio e inizio febbraio arriveranno i primi profughi dall'Etiopia (scappati dai paesi limitrofi), mentre finora le 500 persone accolte sono arrivate dai campi profughi siriani in Libano.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.