Non profit

Pane, amore e fantasia da gustare

Favorire l'integrazione sociale dei disabili anche attraverso la creazione di un lavoro in una paninoteca romana

di Massimo Angeli

?Pane, amore e fantasia?. Difficilmente un nome per un ristorante poteva essere più azzeccato. Il pane, in senso lato, è quello che vendono ogni giorno. L?amore è il sentimento che lega i soci, meglio gli amici di questa cooperativa integrata. La fantasia è l?ingrediente utilizzato per ?inventare? un lavoro produttivo per delle persone svantaggiate. Gli otto ragazzi che si alternano tra la cucina e il servizio ai tavoli, in compagnia dei loro amici operatori, sono infatti tutti disabili down, malati psichici, portatori di patologie cerebrali. «La voglia di fare qualcosa è nata condividendo con i ragazzi handicappati e le loro famiglie i problemi e le sfide della vita quotidiana» racconta Giuseppe Di Pompeo, presidente della cooperativa integrata ?Pulcinella Lavoro? ed esponente della Comunità di Sant?Egidio. «Era il lavoro il nodo da sciogliere per far raggiungere loro una dignità umana più concreta». Avviata nel ?92 come paninoteca, l?idea della Sant?Egidio si è presto rivelata vincente e, in un rione come Trastevere fortemente caratterizzato dalla presenza di locali, pub e ristoranti alla moda, ?Pane amore e fantasia? si è imposto per la sua carica di simpatia e accoglienza. Dal gennaio di quest?anno è stato avviato in un locale più grande, 60 posti, il ristorante. «È una sfida e una testimonianza» dice Di Pompeo. «Sfida per una migliore integrazione sociale dei disabili e testimonianza che, se accompagnati e amati, possono dare molto più di quanto pensi».


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