Welfare

Senatori Ds denunciano l’abbandono del Piano Nazionale Asilo

Con un'interrogazione chiedono chiarimenti su una circolare del Viminale che dispone la progressiva riduzione dei posti d'accoglienza: "Migliaia di persone si ritroveranno sulla strada"

di Benedetta Verrini

I senatori diessini appartenenti alla Commissione diritti umani del Senato, Nuccio Iovene, Daria Bonfietti, Tana De Zulueta, Leopoldo Di Girolamo e Cesare Salvi, hanno denunciato con un’interrogazione al ministro dell’Interno, Claudio Scajola, lo stato di totale abbandono in cui è stato lasciato il Programma Nazionale Asilo per i Rifugiati. “E’ paradossale – scrivono i senatori – che il nostro Paese tagli le risorse per il Programma Nazionale per l’asilo proprio nello stesso momento in cui, accogliendo i palestinesi esiliati, dà il suo contributo alla distensione internazionale. Un gesto di grande civiltà del nostro Paese a cui ha fatto seguito, inspiegabilmente, la decisione di tagliare le risorse del Piano Nazionale per l’Asilo, chiudendo la porta in faccia ai rifugiati, persone solitamente in fuga da persecuzioni politiche, guerre, o gravi violazioni dei diritti umani”. “Con una circolare dello scorso 25 maggio, diramata dal ministero dell’Interno ai Prefetti territorialmente coinvolti dal Programma – aggiungono – il governo ha comunicato infatti di procedere alla graduale riduzione dei posti di accoglienza, per arrivare alla fine del 2002 ad una riduzione del 70% degli attuali 2200 posti disponibili. Cosi’ stando le cose, il Piano per i rifugiati è destinato ad esaurirsi entro la fine di giugno, con effetti negativi tanto sui cittadini stranieri che chiedono asilo oggi, per lo piu’ coinvolti in programmi di inserimento, e sui futuri rifugiati, che non troverebbero nel nostro paese nessuno strumento efficace per la loro accoglienza. La progressiva chiusura del PNA comportera’ l’abbandono di migliaia di persone che si ritroveranno ad essere letteralmente gettati in mezzo a una strada, privi di ogni assistenza, e tutti i problemi legati alla loro presenza ricadranno ancora una volta sulle spalle delle amministrazioni comunali, e delle associazioni, lasciate da sole a gestire le emergenze che si verranno a creare nel loro territorio”. ”La chiusura del PNA creera’ inoltre una situazione di abbandono anche nei riguardi di quei rifugiati che hanno ottenuto il riconoscimento del loro status a seguito di interventi ad hoc della Commissione centrale, e che sono in Italia da poche settimane, anch’essi privi di ogni conoscenza del nostro Paese, senza una conoscenza di base della lingua italiana, e privi di mezzi. Chiediamo al governo -concludono i senatori- di riferire all’aula del Senato per illustrarci i motivi di tale scelta e chiediamo che venga istituita una voce nel bilancio statale per il sostegno al programma, alimentato oggi solo dall’8 per mille e da qualche contributo comunitario”.


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