Welfare

Aborigeni: celebrato ieri in Australia il “sorry day”

Riconosciuto dalle autorità il genocidio subito dagli indigeni fino agli anni '60

di Gabriella Meroni

La rabbia accumulata dagli aborigeni verso il governo conservatore australiano, che si rifiuta di chiedere scusa alla ‘generazione rubata’ delle migliaia di bambini sottratti alle madri per essere affidati ad istituti o famiglie bianche durante la passata politica di assimilazione, e’ una delle maggiori cause della violenza domestica che affligge le comunita’ aborigene. Lo ha detto l’ex primo ministro conservatore Malcolm Fraser – divenuto poi sostenitore dei diritti degli aborigeni – nel suo intervento ieri in una delle manifestazioni del ‘Sorry Day’ che si e’ tenuto in tutto il paese con cortei, concerti e cerimonie di ricongiungimenti familiari. ”La societa’ bianca continua ad ignorare, a suo rischio e pericolo, la delusione, la disperazione e la rabbia di molti nelle comunita’ aborigene”, ha detto Fraser, dicendosi pero’ fiducioso che il prossimo governo federale, sia esso conservatore o laburista, offrira’ scuse formali ai popoli indigeni della nazione. Nel 1997 un rapporto della Commissione australiana per i diritti umani aveva concluso che la politica di assimilazione, praticata circa dal 1880 fino agli anni ’60, e’ stata una forma di ”genocidio” che puo’ essere collegato alla disintegrazione delle famiglie, all’abuso di alcol e droghe, alla violenza e all’angoscia mentale di cui soffrono le comunita’ aborigene.


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