Volontariato

Eroe? No, a fare volontariato ci provo gusto

La nuova campagna del Csv di Reggio Calabria cerca di scardinare la visione retorica del volontario “immolato all’altare del sacrificio”. Il sapore della solidarietà? Lo stesso di un abbraccio, di un incontro, di un sorriso, della gentilezza…

di Redazione

Che sapore ha la solidarietà? Parte da questa domanda la campagna di sensibilizzazione al volontariato appena lanciata dal Centro di servizio per il volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria. Un linguaggio nuovo che mira a veicolare un messaggio diverso dal consueto. «La solidarietà ha un suo proprio sapore», spiega il direttore del Csv Giuseppe Pericone, «da ognuno percepito in modo unico e personale. Esattamente come quando si gusta una pietanza. E come il cibo, il volontariato nutre il cuore e l’anima, e ridà linfa e vigore innanzitutto a chi lo pratica».

Da qui la scelta dello slogan “Volontariato, ci provo gusto!”, con l’obiettivo di scardinare quella visione retorica, a volte anche alimentata dagli stessi protagonisti, del volontario come vittima immolata all’altare del sacrificio. «Quelle immagini», prosegue Pericone, «di uomini e donne dai volti affaticati, a volte pure corrucciati, che in solitudine si fanno carico dei tanti bisogni e delle sofferenze di una società ingiusta ed egoista… Ma tanto più quelle scelte vengono rappresentate come totali e radicali, tanto più ampia sarà la tentazione di delegare l’impegno ad altri. Come se la solidarietà fosse per gente speciale, generosa a tutto tondo ed esente da contraddizioni e debolezze umane. Ma i volontari veri non sono eroi, né vogliono essere considerati tali».

La campagna, che è stata patrocinata e presentata in Consiglio regionale, presenti anche il presidente di quest’ultimo Nicola Irto e quello del Csv Giuseppe Bognoni, si compone di 5 illustrazioni realizzate dall’artista reggino Antonio Federico, raffiguranti altrettante situazioni di impegno volontariato. Le immagini sono montate in vari supporti per affissioni, inserzioni visibilità sui mezzi pubblici, esposizioni in locali e convegni ecc.

«Abbiamo coinvolto il Consiglio regionale, – dice Bognoni, – per richiamare alle istituzioni il ruolo centrale del volontariato. Un ruolo che, come bene mettono in evidenza tutte le ricerche, non è supplenza dei doveri istituzionali e delle carenze pubbliche. Al contrario il mondo del volontariato, è tanto più sviluppato e significativo laddove lo Stato e le istituzioni sono più forti e presenti».

Non di eroi né di santi si avverte la necessità, sembra dunque essere il messaggio del Csv calabrese, bensì di uomini e donne che sappiano “semplicemente” vivere appieno nella propria comunità lavorando per il bene comune. E assaporando il “gusto” della solidarietà che, scorrendo le illustrazioni della campagna, può essere dolce come un sorriso, intenso come un incontro, infinito come un abbraccio, avvolgente come il calore e persino rivoluzionario come la gentilezza.

«In tutti i casi, – conclude Bognoni, – fare volontariato è un’esperienza che dà più sapore” alla vita».

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