Welfare
Miraglia (Arci): «Urgente ribaltare i decreti sicurezza»
Rischiano di essere migliaia i migranti in strada in pieno inverno. Di fronte a questa eventualità, a Bologna Arci ha promosso per oggi un incontro pubblico con tre dei partiti di governo (Pd, LeU e +europa) per discutere delle necessarie modifiche ai decreti Salvini e del contrasto al pesante attacco cui è sottoposto il diritto d'asilo
di Redazione
È in programma oggi, 22 novembre, a Bologna, in Montagnola, un incontro pubblico promosso dall'Arci per discutere quali siano le modifiche necessarie e urgenti ai decreti sicurezza approvati nella scorsa legislatura e contrastare il pesante attacco a cui è sottoposto il diritto d'asilo. All'evento prenderanno parte tre dei partiti della maggioranza di governo, rappresentati da Luca Rizzo Nervo (PD), Erasmo Palazzotto (LeU) e Riccardo Magi (+europa).
Nonostante da anni i vari governi che si sono succeduti, compreso il Conte 1, abbiano insistito sulla virtuosità dei progetti dei Comuni (ex Sprar ora Siproimi) e sulla necessità di superare l'accoglienza d'emergenza, il primo decreto sicurezza, insieme alle nuove regole per le gare d'appalto dei Centri d'Accoglienza Straordinaria (Cas), ha ribaltato totalmente questi obiettivi, spingendo sempre più proprio verso Cas e grandi centri.
Proprio la città di Bologna, per questo scelta come sede di questo incontro (oltre che per l'impegno del Comitato ARCI di Bologna in questo ambito), si trova, dopo essere riuscita quasi ad azzerare l'accoglienza straordinaria, a dover gestire l'apertura di un nuovo grande centro (200 posti nell'ex caserma ex Cpr di via Mattei).
Il taglio delle attività di inclusione sociale, formativa e lavorativa dai progetti Cas ha di fatto alimentato una forte separazione tra centri e territorio, aumentando il disagio sociale e generando reazioni di chiusura, odio e razzismo.
Il crollo degli esiti positivi delle domande d'asilo, dal 40% a meno della metà (circa 18%), ha prodotto maggiore irregolarità. Condizione destinata ad aumentare anche perché, proprio a causa dei decreti sicurezza, almeno 5mila titolari di protezione umanitaria entro fine anno rischiano di finire in strada in pieno inverno.
«Una situazione inaccettabile che necessita un'immediata inversione di rotta e non piccole modifiche di stile» ha dichiarato Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci. «L'unica strada è ribaltare completamente gli obiettivi dei decreti sicurezza e avviare una modifica sostanziale delle politiche sull'immigrazione e l'asilo. Volendo individuare un ordine di priorità, anche per la discontinuità che è stata promessa da questa maggioranza, chiediamo innanzitutto di: reintrodurre il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie; ridare centralità all'ex Sprar, puntando a farne l'unico sistema d'accoglienza pubblico reintroducendo la categoria dei richiedenti asilo tra gli aventi diritto a farne parte; garantire la presa in carico di tutte le persone con esigenze specifiche (vittime di tratta, vittime di tortura, vittime di violenza di genere e stalking, persone con disabilità, Lgbti)».
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