Cultura

Islam: polemiche in Francia per il libro della Fallaci

E anche l'Osservatorio europeo contro il razzismo "stigmatizza i toni e la violenza fondamentalista del linguaggio"

di Paul Ricard

L’Osservatorio europeo sul razzismo e la xenofobia ha criticato Oriana Fallaci in un rapporto pubblicato oggi sulle tendenze anti- islamiche in Europa dopo l’11 settembre. Nel capitolo sull’Italia, il dossier parla del lungo articolo dal titolo ‘La rabbia e l’orgoglio’, redatto ”da una conosciutissima scrittrice e giornalista”. ”Il tono era violento e insultante”, afferma l’Osservatorio, ”i contenuti esplicitamente anti-musulmani, anti-arabi e anti-immigrati”. Nel riferire dell’ ”ampio e accalorato dibattito” seguito alla pubblicazione dell’articolo-saggio della Fallaci a fine settembre, il rapporto afferma che ”finora molti hanno espresso rammarico che simili articoli legittimino l’espressione in pubblico di odio e di idee razziste e, quel che e’ peggio, possano avere impatti negativi sui giovani”. Fra i protagonisti della lotta contro il razzismo vi sarebbe inoltre ”un ampio consenso” che simili editoriali producono ”effetti di vasta portata e non andrebbero sottovalutati”. Bernard-Henri Levy l’ha letto ”con stupore, spavento, tristezza”. Alain Finkielkraut riconosce all’autrice ”l’insigne merito di non lasciarsi intimidire dalla menzogna virtuosa”. Per Gilles Kepel il libro aiuta a meglio capire perche’ dopo l’11 settembre l’estrema destra e’ in ascesa un po’ ovunque in Europa. Esce in Francia ‘La rabbia e l’orgoglio’, la controversa requisitoria di Oriana Fallaci contro l’Islam (l’ha appena pubblicato la casa editrice Plon), ed e’ subito polemica. Feroce polemica. Il filosofo Levy e’ scatenato. Parla di ”provocazione inaccettabile”, di ”libro terribile” e si chiede come ”una donna ragionevole” possa essere cosi’ rozza, superficiale, spregiativa nei confronti della cultura musulmana. Certi brani gli sembrano composti ”in un sbocco di odio e quasi di follia”. ”L’integralismo – replica il famoso intellettuale sulle pagine della rivista ‘Le Point’ – e’ una delle piu’ pericolose minacce… ma la peggiore maniera di combatterlo sarebbe proprio fare di ogni erba un fascio e confondere nello stesso torrente di insulti e assurdita’ Sadat e i suoi assassini, Massud e i talibani, i musulmani illuminati di Sarajevo e i discepoli di Bin Laden”. Proprio ‘Le Point’ ha avviato un ampio dibattito su ‘La Rage et l’Orgueil’ nel numero da oggi in edicola: ha pubblicato un ampio estratto del volume (”rivelatore della confusione che regna negli spiriti dopo l’11 settembre”) e ha raccolto i giudizi di sei specialisti, nessuno dei quali difende a spada tratta, fino in fondo la Fallaci. Il filosofo Finkielkraut e’ il meno negativo: ”Oriana Fallaci – afferma – va al sodo, si sforza di guardare in faccia la realta’. Rifiuta il narcisismo penitenziale che rende l’Occidente colpevole di cio’ di cui e’ vittima. Prende alla lettera i discorsi e le azioni degli avversari. Ma, siccome ha il cuore gonfio, va troppo lontano. Scrive con gli scarponi. Cede alla generalizzazione”. Studioso del mondo musulmano, Gilles Kepel e’ convinto che il libro ”molto soggettivo” della Fallaci e’ interessante perche’ ”offre una chiave per l’interpretazione dei processi mentali che dopo l’11 settembre hanno condotto una parte crescente dell’elettorato europeo (e dell’opinione pubblica americana) a collegare le angosce e le paure dell’insicurezza all’immigrazione, all’Islam e al terrorismo e poi a votare per l’estrema destra”. L’antropologo Malek Chebel e’ ancora piu’ critico: il libro gli appare una ”eruttazione viscerale” su ”tutti i temi dell’estrema destra”, una ”generalizzazione scandalosa, primitiva”. ”Oriana Fallaci – sostiene Chebel – e’ la nuova crociata dell’Occidente. Si pone allo stesso livello dei barbuti che detesta. Insomma, i fondamentalisti si parlano tra di loro e noi diventiamo loro ostaggi”. ”Bisogna denunciare l’impostura letteraria e filosofica alla base di questo libro”, sbotta dal canto suo Yazid Sabeg, unico ‘patron’ francese di origine maghrebina a capo di un’azienda (CS Groupe) quotata in borsa a Parigi. Lo psicoanalista Philippe Grimbert definisce a piu’ riprese il libro ”odioso” e rinfaccia alla Fallaci un eccesso di ”energia fallica” che la porta ad esprimersi con ”accenti lacerati, dove il fantasma ha la meglio sulla ragione”.


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